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Un applauso convinto: «Bravi lo stesso»

di Antonello Palmas
Un applauso convinto: «Bravi lo stesso»

La Club house come un piccolo palasport: un pubblico caloroso sostiene sino alla fine i biancoblù ma riconosce la sconfitta

20 febbraio 2017
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SASSARI. «Una birra e un’insalata con patatine fritte, grazie»: chi non poteva salire sul charter per Rimini e chi non voleva soffrire da solo ha preso la direzione di via Nenni per ricreare un clima da curva e dare più forza alla squadra. Non è bastato, ma è stato bello lo stesso e anche nel mini palasport creato nella luce soffusa della Club house Dinamo il pubblico di Sassari ha mostrato di essere speciale, competente ed equilibrato. E reprimendo la rabbia ha riconosciuto i meriti di Milano.

“Tutto esaurito” in ogni ordine di posti nel locale che fronteggia il PalaSerradimigni e i responsabili sono soddisfatti già prima della palla a due, c’è anche la presidente della Provincia Alessandra Giudici. Tifoseria variegata, signori in “ciccìa” e belle ragazze, coppie attempate e ragazzini che quando la Dinamo arrivò in A non erano nati. Un “nooo” generale accoglie i nomi della terna arbitrale (uno dei fischetti è storicamente mal visto), ma è goduria allo stato puro quando Sassari va subito sul 7-0, quindi sul 13-2: «Dai, chiama il timeout», suggerisce a Repesa uno dai tavolini nelle retrovie. Il coach lo ascolta. E le ordinazioni fioccano: ci vuole una 0.33 per festeggiare.

Qualche incertezza, ma la fede nei biancoblù è incrollabile e le triple di Carter la rafforzano. Poi però subentra qualche timore quando Sanders comincia a decollare e l’Olimpia si riavvicina: «Non si può lasciare tutto quello spazio a Rakim», implora quello. «Ho paura – dice Roberto Uzzau nella pausa – perché questi hanno un roster che non finisce più, basti vedere cosa è stato capace di fare Pascolo nelle gare precedenti».

«Abbiamo raccolto meno di quanto seminato – sentenzia Gildo Cocco – e qualcuno che di solito garantisce punti non sta incidendo». Sanders trascina Milano sul +6 e si becca un affettuoso “Rinnegato!”, tra i tavoli c’è un po’ di sconforto e occorre annegare la preoccupazione in un’aranciata. L’aplomb dei tifosi sassaresi tocca i livelli minimi quando il “Cincia” protesta per un fallo evidente («A Reggio ti stanno aspettando» è la frase più carina). Gira tutto male, c’è chi azzanna con rabbia un panino innocente, la Dinamo scivola a-9: «Dai, ragazzi, c’è ancora tempo!». Ci pensa Rok a risvegliare l’entusiasmo. Ma Sanders («Un dimoniu!») e Hickman («Non ha fatto nulla tutta la stagione, proprio oggi?») sembrano dare la mazzata definitiva a Sassari, che però ancora una volta risorge e si riporta a -3. Ma gli episodi, i muscoli, la classe danno ragione ai milanesi che sino a un minuto dalla fine avevano vacillato. E possono esultare. I tifosi sassaresi hanno fatto l’abitudine ai successi, ma nonostante la delusione non hanno perso il senso della realtà e un attimo dopo la sirena scatta un applauso, convinto. Poi la sala si svuota in un istante.

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