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La Juve affonda la Samp e vola verso lo scudetto

Ai bianconeri basta un gol di Cuadrado per avere ragione di un avversario difficile Preoccupazione per l’infortunio a Dybala, Higuain ci prova ma resta a secco

20 marzo 2017
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GENOVA. La Juventus passa anche a Genova mettendosi in tasca un altro pezzetto di scudetto contro la Sampdoria di Giampaolo che non sa opporsi per differenza tecnica e fisica. Ai bianconeri basta un gol di Cuadrado per conquistare i tre punti. La Sampdoria, invece, torna negli spogliatoi senza rimpianti ma con la consapevolezza che regalare, come fa spesso, un tempo agli avversari è un peccato da scontare. Soprattutto se ci si mette di mezzo la sfortuna che fa lo sgambetto a Schick dopo una manciata di minuti. Ma anche con le punte spuntate la Juve sorniona vince senza particolari problemi nonostante il calo dovuto all’uscita di Dybala per infortunio. La Samp subisce i ritmi della Juventus che sull’1-0 cerca di addormentare la partita e spesso la difesa blucerchiata si trova in difficoltà. La Juve organizza il gioco ma la Samp continua a provarci con Quagliarella che al 38’ su cross dalla destra di Sala spara in rovesciata e sfiora il gol. Risponde subito Pjaca (entrato al 27’ pt per Dybala infortunato, pare un piccolo problema muscolare) che serve Khedira, tiro lungo che Puggioni devia in corner. Santo Puggioni salva miracolosamente la rete blucerchiata da Higuain servito da Pjaca.

Nella ripresa la partita si scalda e lo stadio vien giù dai fischi facendo imbufalire Allegri per un rotolamento a terra di Dani Alves che accusa un contatto con Regini non sanzionato da Tagliavento (provvedimento adottato pochi secondi più tardi per i due che tornano a litigare).

Quando Muriel si fa rubare una splendida palla, e quindi la relativa occasione d’oro, s’innesta la convinzione nei più che la Samp avrebbe potuto farcela a conseguire un risultato utile se solo si fosse svegliata in tempo e soprattutto se Muriel e Quagliarella avessero dialogato più e meglio. Proprio Quagliarella ci prova ancora, inutilmente.

Scorre il tempo, Allegri che è nervosissimo e deborda spesso e volentieri vero il quarto uomo, passa al 3-5-2. Giampaolo non perde aplomb salvo qualche gestaccio verso Sala. L’ultimo acuto di Regini si spegne alto sulla traversa. E la Juve va a casa con l’ennesimo risultato utile e in tasca un altro frammento di gloria, con lo scudetto che si profila all’orizzonte sempre più vicino.

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