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Dinamo più forte della jella il terzo posto non è più tabù

di Andrea Sini
Dinamo più forte della jella il terzo posto non è più tabù

Battuta e agganciata Trento con una grande prova di Bell e di un ritrovato Sacchetti Gara equilibrata fino agli ultimi due minuti poi il mini break e tanta lucidità in difesa

09 aprile 2017
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INVIATO A TRENTO. Azzoppata e di cattivo umore ma dura e fiera; poco spettacolare ma maledettamente concreta nel momento decisivo. La Dinamo sbanca il PalaTrento per 57-66 nell’anticipo dell’undicesima giornata di serie A e fa un enorme passo avanti in chiave playoff: la squadra di Pasquini, priva dell’infortunato Trevor Lacey, raggiunge in classifica proprio la Dolomiti Energia, scalzandola dal quarto posto in classifica grazie al 2-0 negli scontri diretti.

Poco spettacolo, molta resa. Se la Dinamo ha appena perso Lacey, la squadra di Buscaglia ha dovuto salutare Marble e Baldi Rossi, infortunatisi la scorsa settimana. Entrambe le squadre vengono in qualche modo rivoluzionate tatticamente e lo spettacolo ne risente. Ne viene fuori una gara di alta intensità ma assolutamente inguardabile, con un punteggio basso e pochi canestri dal campo. Per il Banco è comunque un successo d’oro, perché Trento aveva vinto nove delle ultime 10 gare. La chiave del successo è nella difesa con una zona adattata, con appena 24 punti concessi nell’intero secondo tempo e un univo vero passaggio a vuoto, nel secondo quarto, con Lydeka fuori con due falli.

Un match durissimo. Pasquini prova ad ovviare all’assenza di Lacey inserendo in quintetto al suo posto D’Ercole e dando a sorpresa fiducia all’ex Lighty. I sassaresi si presentano con tre palle perse nei primi tre possessi, ma impiegano un attimo a sistemare le cose. Sacchetti si incolla a Sutton e sull’altro fronte si sblocca subito dai 6,75, Lydeka e Bell trovano la via del canestro e dopo 5’ la Dinamo è a +7 (7-14). Il centro lituano spende subito i primi due falli e Pasquini manda dentro Lawal, approfittandone per rivoluzionare il quinetto. Trento si rimette in pista con la difesa a zona e con due triple firmate da Moraschini e Gomes (13-14), ma l’inerzia è per i biancoblù, che arrivano alla prima sirena sul +5, 15-20. Il Banco prova ad affidarsi ai lunghi, Lawal e soprattutto Savanovic però sbagliano troppo e la Dolomiti si riavvicina (21-22 al 13’). I sassaresi riprendono giri per un attimo con Bell e Lighty (23-27), ma gli errori in attacco si sprecano e a 2’07" dal riposo Flaccadori fa a fette la zona sassarese con un taglio centrale, andando ad appoggiare il canestro del 28-27. Pasquini chiede timeout, Stipcevic infila una tripla ma i padroni di casa non concedono nulla. A metà gara la Dinamo è sotto 33-30, con tanti problemi in attacco ed enormi difficoltà sulle penetrazioni avversarie.

Un’altra Dinamo. Pasquini rispolvera il quintetto di partenza con Lydeka e D’Ercole e a dare la scossa è ancora Sacchetti, uomo ovunque dei sassaresi, che firma la tripla del sorpasso e apre il contropiede per il 33-37 siglato da Bell. Trento si aggrappa all’atletismo di Sutton e riprende giri, trovando con Moraschini la tripla del nuovo +3 (40-37) al 25’. Il Banco prova a proteggersi con la zona e gli errori si sprecano da entrambe le parti, con il tabellone che alla terza sirena dice +1 per i sassaresi (47-48). Un fallo tecnico fischiato a Savanovic viene assorbito senza danni, Trento non sfrutta i grappoli di rimbalzi offensivi concessi da Lawal e compagni. Si segna sempre pochissimo e quasi esclusivamente dalla lunetta (50-50). Così quando il canestro finalmente si "apre" per i tiri di Bell e Lighty la Dinamo mette la freccia definitivamente e si porta a +3 (52-55) a 5’21" dalla sirena. Buscaglia chiede timeout, Sacchetti sigla il +5 ma Gomes la riapre subito con una tripla. La Dinamo soffre da morire a rimbalzo ma la svolta arriva ancora con il tiro da fuori: Stipcevic e Bell fanno centro da distanza siderale e a 1’27" la Dinamo è a +6 (57-63). Trento non ci crede più, va in confusione e sbaglia l’impossibile. Il Banco stringe i denti e rimpingua il bottino di una vittoria che vale oro.

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