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Da Reggio Emilia a Milano, storia delle grandi rimonte

dall’inviato

TORINO. Bella come gara7 a Reggio mai, ma la rimonta di domenica pomeriggio al PalaRuffini entra a pieno titolo nella storia della Dinamo. Mai, in sette stagioni nella massima serie, la squadra...

25 aprile 2017
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TORINO. Bella come gara7 a Reggio mai, ma la rimonta di domenica pomeriggio al PalaRuffini entra a pieno titolo nella storia della Dinamo. Mai, in sette stagioni nella massima serie, la squadra sassarese era riuscita nell’impresa di vincere una partita dopo essere stata sotto di 21 punti. È capitato contro la Fiat di coach Vitucci, che in avvio di terzo quarto si era portata sul 55-34. Poi Gani Lawal e compagni hanno ripreso in mano la partita con un controbreak di 14-43.

Il miracolo del PalaBigi. C’è un altro Lawal protagonista, ma di nome Shane, in quella che può essere considerata in secula seculorum come “la madre di tutte le rimonte” biancoblù: è il 26 giugno 2015, una data scritta in rosso nel calendario delle più grandi imprese. Gara 7 della finale scudetto, la Grissin Bon Reggio Emilia parte a spron battuto e fulmina il Banco di Sardegna, che a fine primo quarto è sotto di 17 punti, 21-4. Il PalaBigi inizia ad assaporare la festa scudetto, poi la squadra di Meo Sacchetti risale lentamente la china, sino allo sprint finale che porterà alla vittoria per 73-75 e alla conquista del titolo di campione d’Italia. La serie con Reggio era stata caratterizzata anche da un’altra rimonta sassarese, in gara3, quando Logan e compagni vinsero 80-77 dopo essere stati sotto di 13, 49-62. Nell’anno del triplete ci fu una clamorosa rimonta anche in regular season: il 3 maggio 2015, al PalaSerradimigni, al 17’ Venezia era avanti di 18, 25-43. In quel caso la Dinamo vinse 88-80.

Il sacco di Milano. L’altra rimonta indimenticabile, soprattutto perché aprì le porte della conquista della prima Coppa Italia, è quella del quarto delle Final Eight 2014: l’Armani a metà secondo quarto era avanti di 16 (29-13), poi Drake Diener e compagni furono capaci di riaprire la gara, vincendo 80-82.

L’incubo di Zagabria. Tra le rimonte “al contrario”, quella subita in casa del Cedevita in una gara dell’Eurocup 2013-’14 è certamente la più dolorosa: a poche battute dalla fine del terzo quarto i sassaresi erano avanti di 20, 57-77. Poi il crollo, con un controbreak di 21-0 e la sconfitta per 94-83.

Un anno in altalena. In questa stagione in casa Dinamo le emozioni (in positivo e in negativo) non sono mai mancate: contro Trento, all’andata, la vittoria per 69-66 arrivò dopo il -15 (33-49) del 22’. Solo poche settimane fa il Banco ha superato Brindisi 79-78 dopo avere essere passata dal +18 (66-47) al -1 (75-76). Bruciano ancora, invece, le rimonte subite a Pesaro (dal +18, 10-28, al 76-71 finale) e a Capo d’Orlando, dove il Banco perse 72-65 dopo avere dilapidato il +17 (15-32) del 14’. (a.si.)

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