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Sardara: «La Dinamo è viva e solida. Avanti su tutti i fronti»

di Andrea Sini
Sardara: «La Dinamo è viva e solida. Avanti su tutti i fronti»

Il presidente  faccia a faccia per un’ora con i tifosi «Faremo ancora la Champions. Cagliari? È funzionale al nostro progetto»

31 maggio 2017
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SASSARI. Il futuro societario, il rapporto con la piazza, l’asse Sassari-Cagliari, il nuovo palazzetto, le coppe europee. Un’ora esatta faccia a faccia con oltre settanta tifosi, un clima assolutamente sereno e tante curiosità soddisfatte in maniera chiara. Il “question time” al quale il presidente della Dinamo, Stefano Sardara, si è voluto sottoporre ieri non era scontato, nè lo era il risultato. È andata decisamente bene e la promessa è che l’esperimento verrà ripetuto più avanti.

Tra oggi e domani. I tifosi hanno pungolato Sardara sulle selte per la nuova stagione. Molto realismo e anche un po’ di autocritica. «Ci stiamo muovendo, ma sempre con criterio – ha detto –. Proveremo a tenere Lacey ma sappiamo già che sarà dura, perché avrà offerte pesanti, che merita. Eventualmente dovremo essere bravi a trovare un altro Lacey, magari partendo da un italiano forte. Probabilmente avremo Spissu, che è tutto scuola Dinamo. Non voglio sentire menate che la A2 è diversa, ma lui ha le caratteristiche per poter emergere, dobbiamo dargli una chance senza chiedergli di fare il fenomeno. Il lungo? Abbiamo giocato anche quest’anno a “indovina il pivot”, ci stiamo impegnando e speriamo di non sbagliare».

La solidità. «Non faremo mai cose non possiamo permetterci. Vogliamo fare un anno da leone? Perfetto, ma poi torniamo in serie B... Siamo una delle poche società che non hanno un euro di debito, rispetto a qualche anno fa d’estate non discutiamo di iscrizione o meno. Non voglio presentarmi un giorno davanti ai tifosi a dire che non ci rientriamo più. C’è una responsabilità, ed è quella di lasciare a chi verrà dopo una società sana. Spesso incontro Bruno Rubattu, l’ex presidente della Torres, e lui mi dice sempre di non fare il passo più lungo della gamba, perché ha provato sulla sua pelle cosa significa».

Il palazzetto. «Un palazzetto deve produrre reddito, non costi. I 4,5 milioni ottenuti dal comune attraverso i fondi Jessica verranno integrati con altri 4,5, per arrivare a 9 milioni. Non ci muoviamo assolutamente dal palazzetto, a quel punto non si fanno i lavori. Vogliamo fare tutte le cose per bene».

L’affare Cagliari. «È un progetto al quale pensiamo da tempo perché è funzionale a tutto il movimento e dunque anche alla Dinamo, perché il fatto che sotto di noi ci sia solo la C non fa bene a nessuno. Sappiamo che a Cagliari c’è entusiasmo e stiamo provando a porre le basi. Detto questo, non ci stiamo perdendo la salute, se non si potrà fare andremo avanti. Il pericolo di vedere un giorno la Dinamo spostata a sud? Non esiste: nel nostro statuto c’è scritto che la Dinamo non si può spostare da Sassari per 99 anni, e solo perché quello era il massimo consentito».

Sassari in Europa. «Confermo che resteremo in Champions League – ha concluso Sardara –. Quest’anno abbiamo affrontato molte delle squadre che avevamo affrontato in Eurocup, che ha più tradizione ma ha il tallone d’achille di vivere all’ombra dell’Eurolega. La Champions sta investendo e crescendo, non è un caso che anche Avellino e Venezia l’abbiamo scelta. Se non fai le coppe certi giocatori sul mercato non puoi neppure guardarli. Noi ci saremo ancora».

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