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Quattro estati in cerca di “affari” 

Quattro estati in cerca di “affari” 

Dal 2014 in poi il club biancoblù è sempre dovuto ripartire quasi da zero

05 giugno 2017
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SASSARI. In principio furono i costi e le scelte di vita; poi furono gli errori. Ora si rischia di dover fare tutto da capo proprio mentre si progettava di procedere nella direzione opposta.
Dal momento del suo arrivo nella massima serie, la Dinamo ha puntato molto sulla continuità, ottenendo risultati sempre più importanti: dalla panchina (6 stagioni e mezzo con Meo Sacchetti), allo zoccolo duro costituito da Manuel Vanuzzo (9 anni a Sassari), Jack Devecchi (sinora 11), Brian Sacchetti (7), Travis Diener (4 anni) e Drake Diener (3 anni), Sassari ha avuto a lungo un aspetto riconoscibile e chiaro, sul quale poi innestare i rinforzi, colpi di mercato o meteore che fossero.
Nell’estate 2014 è arrivata la prima rivoluzione, con l’addio al basket inatteso di Travis Diener (aveva altri anni tre di contratto) e – a cascata – la partenza di suo cugino Drake. In quel frangente, con la conferma dei soli Vanuzzo, Devecchi, Sacchetti e Chessa, è la coppia diesse-coach (Federico Pasquini e Meo Sacchetti) ha compiuto di capolavoro di assemblare un roster di livello fantastico, assolutamente impossibile da governare ma capace di raggiungere picchi di rendimento inimmaginabili. Arrivò il triplete, e con questo anche offerte a molti zeri da tutta Europa per quasi tutti i protagonisti, da Lawal (finito a Barcellona) a Sanders (cooptato da Milano). La Dinamo scelse o riuscì a trattenere soltanto David Logan, oltre al solito trio Vanuzzo-Devecchi-Sacchetti e a Formenti, innestando sul roster una serie di “figurine” abbastanza costose ma rivelatesi stropicciate: da Petway (il più grande bidone in 67 anni di storia) a Varnado, passando per gli innesti fallimentari (Mitchell) e quelli non decisivi (il tripletista Kadji e Akognon). A fine stagione una nuova rivoluzione obbligata, anche se la scelta di “liberare” Logan è costata, in fine dei conti, ben più delle poche decine di migliaia di euro di differenza tra domanda e offerta. Quindi la costruzione di un gruppo eccellente dal punto di vista del carattere e della propensione al lavoro, che sarebbe dovuto essere la base di un progetto pluriennale, ora saltato completamente. Ora si riparte da capo, per l’ennesima volta. (a.si.)
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