La Nuova Sardegna

Sport

Andrea Mura dopo la grande impresa: «Felice, ma non la farò mai più»

di Sergio Casano
Andrea Mura con la sua "Vento di Sardegna" all'Ostar
Andrea Mura con la sua "Vento di Sardegna" all'Ostar

Il velista sardo racconta il suo 2º successo alla Ostar. «Che rischi, è stato come scalare una montagna»

17 giugno 2017
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CAGLIARI. «E' finita, finalmente questa Ostar, che non rifarò più». Sono state queste la prime parole di Andrea Mura subito dopo aver toccato terra e festeggiato l’epica vittoria della micidiale regata in solitario sul pontile del porticciolo di Newport, capitale del Rhode Island.

«Avevo giurato di non farla più questa regata - dice il navigatore cagliaritano - ma il richiamo dell'oceano e la voglia di rivincere mi hanno fatto rimangiare tutto. È stata una traversata massacrante, con condizioni meteo marine infernali soprattutto quando ho dovuto aggirare la prima depressione, facendo rotta verso Nord. E' stato come scalare una montagna. La Ostar è davvero una brutta bestia, e questa volta ho rischiato di perdere la barca, più volte scomparsa sotto i frangenti per poi riemergere come un sommergibile. Sempre sdraiata in acqua, ingovernabile, in balia degli elementi, della tempesta. Ma questa regata mi ha fatto crescere, professionalmente e caratterialmente».

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Si prepara ai festeggiamenti ufficiali di Newport, Andrea Mura, che scatteranno solo dopo l'arrivo degli altri concorrenti. Oggi potrebbe approdare Sun Fast 3600 Bam, a cui Vento di Sardegna, visto il grande vantaggio, potrebbe non "pagare" nella clasifica in tempo compensato in termini di rating. Per la precisione, sono rimasti in gara solo 7 dei 21 partiti il 29 maggio da Plymouth, in Inghilterra. Perché l'edizione della Ostar 2017 è stata davvero un’avventura, considerati i ritiri, le avarie e i salvataggi, come quello del romagnolo Michele Zambelli, issato da Illumia attraverso il verricello di un elicottero della Guardia costiera canadese.

«Per questo, avevo giurato di non fare mai più la Ostar - prosegue Mura -, una regata che conoscevo bene proprio perché si svolge su un percorso veramente difficile. Controvento, controcorrente, con temperature rigidissime. Condizioni che hanno messo a dura prova Vento di Sardegna, che ha ormai 17 anni ma che tuttavia anche questa volta, se l'ha cavata benissimo, nonostante le avarie che mi hanno costretto a fare due pit-stop. Il mio pensiero e il mio rispetto vanno ai concorrenti che hanno subito avarie, sono stati costretti al ritiro o hanno perso la barca come Michele, l'importante è che nessuno si sia fatto veramente male».

E' raggiante, il velista sardo che ha iscritto per due volte il suo nome nell'albo d'oro della Ostar, vinta anche nel 2013, un anno dopo aver trionfato nella Twostar, la regata in equipaggio doppio durante la quale stabilì tra l'altro il record, completandola in 14 giorni e 11 ore. Proprio per questo gli organizzatori stanno preparando per il velista sardo un premio speciale. Poi, subito dopo le premiazioni, in programma mercoledì a Newport, ci sarà un evento a New York. Sarà presente anche il sindaco della Grande Mela: «Ora - conclude Andrea Mura - abbiamo bisogno di visibilità, di nuovi sponsor. Nel 2018 è in calendario la Route du Rhum, la regata in solitario tra la Francia e i Caraibi. Vorrei rivincerla, magari con un'imbarcazione più moderna».
 

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