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Zola tra passato e futuro: che bella la giovane Italia  

di Mario Frongia
Gianfranco Zola è nato a Oliena il 5 luglio del 1966
Gianfranco Zola è nato a Oliena il 5 luglio del 1966

Complimenti al presidente del Cagliari per la conferma di Rastelli e lo stadio: «Con queste premesse il club rossoblù può davvero crescere ancora molto»

19 giugno 2017
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OLIENA. «Il Cagliari? Il progetto di Giulini è una gran bella novità per il calcio italiano». Gianfranco Zola, nei luoghi in cui ha dato il via a una storia senza fine. Di sport e valori umani. Sempre in punta di piedi, senza sbavature. Baronetto, in campo e fuori. Nella sua Oliena. Ad ammirare i ragazzini che si sfidano in ricordo di Ignazio, padre di Magic Box scomparso nel 2006. E nel 2018 si alza il tiro: oltre a Corrasi Junior e Cagliari ci saranno Chelsea, Parma, Napoli, Torres e Nuorese, i club in cui ha giocato. Foto, selfie, autografi: come non avesse mai smesso. Il carisma del mito. Con un plauso al club rossoblù: «Stadio, serie A, sinergia con Olbia, attenzione al territorio e ai giovani. Inoltre, il presidente è stato bravo nel confermare Rastelli. Ha centrato gli obiettivi con forza e un percorso ottimo. E può crescere ancora molto».

Rientra Cossu. Lei l'ha avuto, come la vede?

«Andrea è intelligente, saprà mettersi a disposizione per chiudere in A, a 37 anni, con la maglia del suo cuore».

Zola, parliamo di nazionale. Come vede il nuovo ciclo?

«Il commissario tecnico Ventura è ideale per impostare. Dando continuità al modulo e alle idee di Conte ha mostrato saggezza. L'ho avuto allenatore in serie B a Cagliari, dà un'impronta alle sue squadre».

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E si ritrova con una bella generazione.

«Sì. Pellegrini, Conti, Gagliardini, Spinazzola, Darmian e Gabbiadini, ottimi a Manchester e Southtampton, Bernardeschi e gli altri, l'Under di Gigi Di Biagio: filiera matura. Giampiero farà bene fin dai mondiali in Russia».

Conte: colpaccio in Premier al debutto col Chelsea.

«Antonio è stato fenomenale e coraggioso: è passato dal 4-2-4 al 3-4-3. Scelta, conoscendo la rosa, rischiosa ed è stata vincente. E li ha ribaltati fisicamente: il Chelsea ha corso meglio e più di tutti. Poi, si è inventato Azpiliqueta centrale: geniale».

Chi è stato il migliore tra i Blues?

«Pedro straordinario, grandissimi Kanté e Hazard».

Intanto, è saltato Diego Costa con un messaggino.

«Fortissimo, sa fare tutto, dai gol ad attaccare la linea difensiva. Ma è un po' complicato da gestire. Non credo sia stato tagliato con un sms».

Chi può rimpiazzarlo?

«Non è facile. Belotti? Saprà adattarsi alla fisicità inglese ma ha grandi qualità, il calcio europeo è la sua casa».

Ma cosa è mancato alla Juventus per vincere la Champions league?

«Un'ora ai loro livelli di Higuain, Dybala e Khedira. Comunque, applausi ai bianconeri: hanno fatto un percorso straordinario».

Allegri ha rinnovato. Sensazioni?

«E' pronto per una big internazionale ma ha tempo, ora la Juventus è sua. Ha mostrato grande personalità: con Mandzukic ha fatto un miracolo, come Mourinho con Eto'o terzino».

Gigi Buffon può fare il commissario tecnico?

«Ha una carriera strepitosa e il futuro dalla sua. Si goda l'attimo, lo ricordo ragazzino al Parma. Non è facile mantenersi a quei livelli per tanti anni, è un mito stimato dai grandi del calcio. Intanto, gli diano il Pallone d'oro. Lo merita il campione e l'uomo: ha detto cose forti quando pensava fosse giusto dirle».

Stesso tema, come ha visto l'addio di Totti?

«Quando smette uno come Francesco è sempre triste. Vorresti che campioni simili giocassero a vita. Qualsiasi scelta non mai facile, capisco i tifosi ma anche Spalletti».

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Cosa pensa del ciclo cinese delle milanesi?

«Inter e Milan sono pietre miliari. Dai successi con Moratti e Berlusconi è strano vederle in altre mani. Il sistema ha costi elevati. I tifosi siano pazienti, saranno ricompensati».

Le piace Montella?

«Molto, fa giocare da subito bene le squadre. E sa vincere. Perfetto per ripartire dall'Europa league».

Napoli col gioco migliore, è d'accordo?

«Certo e non solo in A: il Real Madrid per un tempo ha ballato. Sarri è stato bravo anche in difesa. Davanti ha una gioielleria, con uomini di qualità, abili nello stretto e nel cercare la porta: mi sarebbe piaciuto giocare in questo Napoli. Con poco puntano allo scudetto».

Ai tifosi Insigne ricorda lei. Che voto merita?

«Dieci: può giocare nelle prime cinque big al mondo».

Gianfranco, cosa l'attende?

«Dopo Birmingham ho ricevuto varie proposte ma sto fermo. Devo recuperare tante cose trascurate a lungo».
 

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