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Savanovic saluta e ringrazia: «Non sarò ds, farò l’osservatore»

Savanovic saluta e ringrazia: «Non sarò ds, farò l’osservatore»

SASSARI. Una proposta non completamente sviluppata, una trattativa tra amici, senza strattoni, e un cortese rifiuto, con l’ok che un “piano B”. Dusko Savanovic non andrà a sedersi a bordo campo,...

12 luglio 2017
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SASSARI. Una proposta non completamente sviluppata, una trattativa tra amici, senza strattoni, e un cortese rifiuto, con l’ok che un “piano B”. Dusko Savanovic non andrà a sedersi a bordo campo, vicino al cubo, nella sedia riservata ai dirigenti. L’ex nazionale serbo, che al termine dell’ultimo campionato ha deciso a sorpresa di appendere le scarpette al chiodo, resta nell’orbita della Dinamo con il ruolo di “international scout”.

La conferma è arrivata ieri attraverso una nota della società sassarese, che spiega che Savanovic «si occuperà del monitoraggio del mercato europeo mettendo in campo la sua grande esperienza da giocatore e le sue doti e la sua preparazione come osservatore e profondo conoscitore del panorama cestistico internazionale». Una collaborazione che potrà essere preziosa se sfruttata a dovere, vista la grande esperienza internazionale di “Mastro Dusko”, che nella sua carriera, oltre ad avere indossato per anni la maglia della nazionale serba, ha giocato in Russia, Spagna, Turchia e Germania.

Tramonta però l’opzione che sembrava più interessante, quella di avere Savanovic a Sassari come dirigente. All’indomani della chiusura del campionato, Stefano Sardara aveva ipotizzato per lui un ruolo operativo. «Se riusciremo a chiudere l’operazione Dusko andrà a sedersi al cubo al posto mio», aveva detto il presidente biancoblù. Una figura di peso e di presenza, dunque, ben riconoscibile all’esterno, sul modello dei grandi club di Nba ed Eurolega, ma utilissima all’interno.

All’inizio le due parti sono sembrate molto propense ad accordarsi, poi la questione si è raffreddata. Da una parte la Dinamo non avrebbe fatto una proposta particolarmente allettante dal punto di vista economico, dall’altra l’ormai ex giocatore è sembrato più orientato a godersi un meritato riposo con la moglie e le due figlie piuttosto che a tornare sulla breccia. «Il basket ha occupato quasi tutto il mio tempo per gli ultimi 15 anni – ha detto Savanovic prima di lasciare Sassari – ora ho soprattutto voglia di riposarmi e di stare con la mia famiglia».

Detto fatto: Savanovic è rientrato nella sua Belgrado, ha preso tempo e ha poi accettato volentieri il piano B. Poteva diventare un punto di forza della società dentro la stanza dei bottoni, invece sarà semplicemente “l’occhio” della Dinamo sui Balcani. Meglio di niente. (a.si.)

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