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Orgoglio sardo: ho dato tutto ma non è bastato

Orgoglio sardo: ho dato tutto ma non è bastato

Aru alla fine della prova a microfoni spenti ha confessato di non essere in buone condizioni fisiche

21 luglio 2017
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IZOARD. «Dare tutto me stesso, per voi tifosi che siete l’anima del ciclismo. Questa è la mia filosofia». Firmato, il Cavaliere dei Quattro mori. Con questo messaggio twittato a mezzogiorno, poco prima della partenza della tappa-verità dell’Izoard, Fabio Aru aveva tracciato la sua lina programmatica: attaccare.

Ma dare tutto se stesso ieri non è bastato. Lo scalatore di Villacidro, che per la prima volta ha avuto una squadra disposta ad attaccare e tatticamente pronta, quando sono cominciati gli ultimi sette chilometri, i più duri, ha scoperto come avantieri di non avere il passo dei migliori e ha perso terreno, riuscendo comunque ancora una volta a contenere il distacco. Adesso è quinto, c’è ancora la cronometro per tentare un ultimo guizzo, ma ieri alla fine della tappa Aru non nascondeva la delusione: «I problemi fisici fanno parte dello sport e vanno accettati. Il quinto posto non è da buttare ha spiegato dopo l’esame antidoping, mentre gli scappavano vari colpi di tosse –. C'è delusione per come è andata, ma l'importante è essere consapevole di aver lavorato bene negli ultimi mesi: non era facile tornare a questi livelli dopo l'infortunio. Ho dato il massimo. Fa parte dello sport avere un po’ di problemi nel finale di una prova così dura ma siamo consapevoli di avere lavorato bene, e su questo percorso non era facile. Ci ho provato, ho dato il massimo ma non era facile», ha concluso lo scalatore di Villacidro, salvo poi confessare a microfoni spenti di aver pagato una forma di bronchite che lo ha assalito già da ieri.

Ma non l’ha utilizzata come scusa, Fabio Aru, e anche oggi sarà al via per cercare di recuperare un po’ di energie in vista della cronometro di domani, a Marsiglia. Si può rosicchiare qualcosa su Landa, di sicuro si può confermare che Fabio Aru non è uno che si arrende. Mai.



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