La Nuova Sardegna

Sport

Filippo Tortu rilancia: «Ci provo anche ai mondiali di Londra»

di Andrea Sini
Filippo Tortu agli Europei under 20 di Grosseto
Filippo Tortu agli Europei under 20 di Grosseto

Dopo il titolo europeo Under 20 sui 100 il velocista si prepara alla rassegna iridata di inizio agosto

25 luglio 2017
4 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. Felicità è tornare a casa con due medaglie al collo: una d’oro – tutta sua – e una d’argento vinta insieme ai compagni della staffetta. Felicità è un viaggio in macchina con papà di oltre quattro ore, dalla Toscana alla Brianza, per gustarsi sino in fondo il titolo europeo Under 20 dei 100 metri piani, recriminare sui 2 centesimi di ritardo dai tedeschi, vincitori della 4x100, e parlare del futuro. Il magico weekend di Grosseto è ormai alle spalle e Filippo Tortu, 19 anni appena compiuti, torna a casa con un carico di certezze, speranze e responsabilità. Il presente e il futuro dell’atletica leggera italiana corrono sui capelli ricci e le leve esplosive di questo giovanissimo talento cresciuto alle porte di Milano con la Sardegna nel sangue, oltre che nel cuore: mamma lombarda, padre di Tempio Pausania, tanti parenti che fanno il tifo per lui dalla Gallura. E una bandiera dei Quattro mori accuratamente piegata da riporre sempre in valigia quando viaggia per le gare.

[[atex:gelocal:la-nuova-sardegna:site:1.15659456:gele.Finegil.Image2014v1:https://www.lanuovasardegna.it/image/contentid/policy:1.15659456:1653456798/image/image.jpg?f=detail_558&h=720&w=1280&$p$f$h$w=d5eb06a]]

Filippo, lei e Fabio Aru siete i sardi da prima pagina di quest’estate.

«Tra un allenamento e l’altro ho avuto modo di seguire molte tappe del Tour de France e ho fatto il tifo per lui. Il fatto di venire accostato a un grandissimo sportivo italiano per me è un grande onore; il fatto che sia anche sardo è anche meglio».

Sulla sua carta d’identità e nel suo accento c’è la Brianza, però...

«Sono nato e cresciuto qua, ci vivo bene. Però mi considero sardo, l’ho sempre detto. Mio padre Salvino, che mi allena da sempre, era un velocista, come mio fratello Giacomo. E anche mio nonno correva forte».

[[atex:gelocal:la-nuova-sardegna:site:1.15659459:gele.Finegil.Image2014v1:https://www.lanuovasardegna.it/image/contentid/policy:1.15659459:1653456798/image/image.jpg?f=detail_558&h=720&w=1280&$p$f$h$w=d5eb06a]]

Nelle sue radici isolane ci sono dunque molti dei geni da sprinter. A proposito, tra Sassari e Tempio gira voce che suo nonno Giacomo abbia giocato a calcio nella Torres. È vero?

«Mi pare proprio di sì. Un attimo che chiedo a mio padre...».

Che dice?

«Conferma. Era andato a Sassari per studiare, per qualche tempo ha giocato a pallone. Correva velocissimo sulla fascia, non so come fosse con i piedi».

Torniamo alle gare di questi giorni. Quando ha capito di avere nelle gambe la forza per lasciarsi tutti dietro?

«Dopo l’infortunio che ho avuto a giugno, reduce dal Golden Gala, ho saltato gli italiani assoluti ma ho recuperato abbastanza in fretta. Direi che già una settimana fa mi sono reso conto di stare molto bene e di essere in grado di lottare per una medaglia. Tutta la famiglia mi ha raggiunto a Grosseto per vedermi gareggiare, davvero non poteva andare meglio».

[[atex:gelocal:la-nuova-sardegna:site:1.15659457:gele.Finegil.Image2014v1:https://www.lanuovasardegna.it/image/contentid/policy:1.15659457:1653456798/image/image.jpg?f=detail_558&h=720&w=1280&$p$f$h$w=d5eb06a]]

Nell’immediato futuro ci sono i campionati mondiali in programma a Londra dal 5 al 13 agosto. Con quale obiettivo si metterà in viaggio?

«Parto con il minimo che ho ottenuto proprio a Roma al Golden Gala, il 20”34 sui 200 che è anche il mio personale. Vado per fare esperienza, perché sarà bellissimo prendere parte a una manifestazione di questo livello. Vado anche per giocarmela, come sempre, ben sapendo che sarà quasi impossibile ottenere certi risultati».

In mezzo a tutti questi impegni agonistici, in questi mesi è riuscito anche a prendere il diploma.

«Sì, ho dato l’esame per la maturità scientifica e ho preso 70. Ma ho intenzione di continuare gli studi: mi iscriverò all’università, in economia».

Il portiere del Milan, Donnarumma, non si è presentato a sostenere l’esame di maturità. Che ne pensa?

«Non sono nella sua stessa situazione e non mi sento in diritto di dare un giudizio. Avrà le sue ragioni. Io sono cresciuto e sono stato educato in un certo modo, con lo studio che è considerato una priorità. Mi piace quello che è riuscito a fare Chiellini: giocare e laurearsi».

Anche lei comunque è ormai un professionista a tutti gli effetti.

«Sono entrato a far parte delle Fiamme Gialle, mi alleno duro. Faccio qualche rinuncia, è vero, ho giornate pienissime, esco poco e il mio svago è portare il cane fuori la sera. Ma l’atletica è prima di tutto un divertimento: senza questa motivazione non sarebbe la stessa cosa, non andrei avanti».

Il suo sogno sono le Olimpiadi?

«Una cosa per volta. Ho nel mirino gli Europei assoluti del prossimo anno. Ma prima c’è Londra. Come ho detto, andrò soprattutto a divertirmi».

©RIPRODUZIONE RISERVATA
 

In Primo Piano
Tribunale

Sassari, morti di covid a Casa Serena: due rinvii a giudizio

di Nadia Cossu
Le nostre iniziative