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La promessa di Tibaudi: sarà un Cagliari col turbo

di Mario Frongia
La promessa di Tibaudi: sarà un Cagliari col turbo

Il preparatore atletico fa il punto sullo stato di salute della squadra rossoblù «Stiamo lavorando per farci trovare pronti, la serie A non ammette distrazioni»

02 agosto 2017
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CAGLIARI. Lo staff tecnico, da sempre anima e cuore di una squadra. Anche per le immediate responsabilità, il club ha investito con acume nel comparto. Pallone, filosofia vincente in campo e fuori, e non solo, si cela dietro l'ampliamento dei quadri specialistici coordinati da Massimo Rastelli. Il Cagliari che cambia pelle - e ricorda a grandi linee il passato: pochi nuovi innesti, dorsale consolidata, attenzione all'inserimento dei giovani - lo fa anche dai preparatori. A partire da Agostino Tibaudi. A lungo personal trainer di Antonio Cassano - sull'amicizia e sul rapporto professionale che lega e ha legato per intere stagioni i due, è stato ricamato l'assist che avrebbe dovuto portare il Pibe di Bari in rossoblù - il responsabile dei preparatori atletici del Cagliari ha messo da subito in chiaro due aspetti: «Condivisione del lavoro e attenzione alle esigenze dell'allenatore». Tibaudi è una sorta di cintura nera del settore. Gran conoscitore di uomini&calcio, ha portato in gruppo esperienze e metodiche indispensabili per la squadra. Di recente, ha rafforzato il concetto. E mai come in questi tempi - dalla sconfitta per 1-0 con l'Olbia all'approssimarsi, con carichi di lavoro crescenti e sofisticati, alla doppia amichevole in trasferta con Crotone e Fenerbahce - è fondamentale connettere, limare, creare vitalità. «La società ha aspettative alte e importanti. Il nostro impegno lo è altrettanto. Siamo all'opera per costruire un percorso che coniughi il tutto».

Il numero uno dei preparatori rossoblù taglia corto. Forte di un rapporto in continua ascesa con i colleghi, trovate da subito le coordinate con Rastelli e il suo vice, Nicola Legrottaglie, Tibaudi sta portando avanti con applicazione un lavoro che sarà fondamentale nella stagione alle porte. Con un'avvertenza: «Noi raccogliamo ed elaboriamo le informazioni. Dopo averle condivise nei dettagli, facciamo in modo di girarle al mister affinché possa prendere le decisioni appropriate su ogni aspetto dell'allenamento». Insomma, il team prima degli individui. La cura degli allenamenti come pane quotidiano di una squadra che – a dispetto dei primi bookmakers che mettono Sau e soci vicino alla bandierina delle formazioni che dovranno lottare per non retrocedere – alla Sardegna Arena ha le caratteristiche per costruire un campionato a testa alta. Per il preparatore il pallone in fase di preparazione non può mancare. Come ha ripetuto anche di recente, Tibaudi prevede lavoro intenso con la palla. Un sistema che ha trovato in perfetta sintonia il resto dello staff. A partire da Andrea Caronti. Preparatore del Milan negli anni d'oro, ultima recente stagione con l'amaro in bocca al Birmingham di Gianfranco Zola e Pierluigi Casiraghi, lo specialista porta avanti una filosofia che punta su qualità e intensità del lavoro. Con una premessa: «Non saremo diesel. L'obiettivo? Non perdere giocatori in avvio anche perché – ha detto al sito Sardegna sport – non partiremo piano». Insomma, un Cagliari che ha la gente giusta al posto giusto. Che poi ci sia da faticare, nessuno lo scorda. Ma il messaggio che arriva a Deiola e compagni è nitido: per tutti c'è la possibilità di trovare la migliore condizione psicofisica. Così come di ritrovare in tempi rapidi il ritmo gara.

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