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Jole e Keky, da un’amicizia in campo allo scambio delle fedi

Jole e Keky, da un’amicizia in campo allo scambio delle fedi

SASSARI. Sposarsi e dirsi ciao. Ma niente paura, perché c’è il lieto fine. È solo un’ordinaria storia di professionisti dello sport, in questo caso della pallavolo, che vivono con la valigia in mano...

14 agosto 2017
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SASSARI. Sposarsi e dirsi ciao. Ma niente paura, perché c’è il lieto fine. È solo un’ordinaria storia di professionisti dello sport, in questo caso della pallavolo, che vivono con la valigia in mano per inseguire quella passione che hanno avuto la fortuna di trasformare in un lavoro. Come è successo nei primi sei mesi del 2017: lei in Italia, a lottare in A1 nelle file del Montichiari, lui a Tunisi, dove alla guida del Cartaghe femminile ha centrato uno storico triplete, vincendo campionato e coppa di Tunisia e Coppa d’Africa, il corrispondente della Champions League. Ma andiamo per ordine. Lei è Jole Ruzzini, sassarese, classe 1984 e ruolo libero, lui Francesco “Keky” Cadeddu, 43 anni compiuti da poco, allenatore comasco di nascita ma, come si intuisce facilmente dal cognome, sardo d’origine (il nonno era di Uri). Si sono conosciuti cinque anni fa in un camp e dopo tre la loro amicizia è diventata qualcosa di più. Così a luglio scorso sono convolati a nozze, e fra un campo e l’altro (tanto per cambiare) il loro viaggio di nozze è stato un tour sardo in motocicletta. Insieme sono riusciti a vivere una sola stagione, due anni fa a Bucarest, lei in campo lui preparatore atletico del Csm, coronata peraltro dalla conquista di una Challenge Cup. Poi di nuovo separati. Ma ormai è un’abitudine. «Per noi è normale macinare chilometri in auto, o prendere l’aereo – raccontano mentre si godono gli ultimi scampoli di ferie nella “loro” Sardegna – siamo in questo ambiente da tanto tempo, ne conosciamo le dinamiche, ed entrambi amiamo la pallavolo in maniera smisurata. Tutto ciò ci aiuta a venirci incontro e a supportarci a vicenda. Ma abbiamo la fortuna di fare un lavoro che ci lascia liberi d’estate, sempre insieme. E non è poco».

Ancora qualche giorno e si ricomincia: lei partirà per Cannes, dove farà la sua seconda esperienza all’estero dopo Bucarest in una delle più prestigiose squadre francesi, ben conosciuta anche a livello europeo, mentre lui dopo la Slovacchia, Bucarest, Innsbruck e Tunisi ha deciso di rientrare in patria, esattamente a Piacenza, A1 maschile, dove affiancherà in panchina Alberto Giuliani, suo vero e proprio “mentore”, e troverà anche lo scout man maddalenino Roberto di Maio. In attesa di ritrovarsi e magari programmare l’allargamento della famiglia. Fra uno o due anni, chissà. (f.f.)

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