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CAMPIONATO INCERTISSIMO IL CAGLIARI PUO’ SOGNARE

di Antonio Ledà

Palla al centro si comincia. Domani il pallone riprenderà a rotolare sui campi di calcio e nelle case degli italiani. Il fischio d’inizio verrà dato sul prato dei campioni d’Italia della Juventus, in...

18 agosto 2017
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Palla al centro si comincia. Domani il pallone riprenderà a rotolare sui campi di calcio e nelle case degli italiani. Il fischio d’inizio verrà dato sul prato dei campioni d’Italia della Juventus, in uno stadio già tutto esaurito da giorni, con il Cagliari che proverà a rovinare la festa ai bianconeri. I rossoblù hanno la serenità di chi sa di aver poco da perdere ma devono stare attenti perchè la squadra di Allegri ha da farsi perdonare la sconfitta in Supercoppa con la Lazio e un precampionato con più ombre che luci. Un passo falso anche nella prima di campionato diventerebbe pesante per un gruppo che non ha ancora digerito la delusione della finale di Champions con il Real e che ha perso giocatori importanti come Alves e, soprattutto, Bonucci.

La Juve resta la favorita numero uno, non foss’altro che per il blasone e perchè festeggia il tricolore da ormai sei anni, ma il gap con le avversarie sembra essersi ridotto e il campionato si annuncia aperto come non mai. Roma, Napoli e le due milanesi non nascondono le loro speranze e c’è un gruppetto di società (Fiorentina, Lazio, Atalanta, Torino e lo stesso Cagliari) che potrebbero inserirsi nelle zone alte della classifica, quelle che valgono un posto in Europa. Le altre sembrano più indietro ma il bello del pallone è che la “partita finisce quando arbitro fischia” (copyrigh di Vujadin Boškov) e che se è vero in 90’ può succedere di tutto immaginiamoci che può accadere in 38 giornate spalmate su dieci, lunghissimi mesi.

La testa dice Juve e appena più sotto (ma forse neanche) Napoli. Per Allegri non sarà la solita passeggiata anche perchè il mister non ha più le certezze difensive di un tempo. E’ vero che il mercato è ancora aperto però c’è un segnale che non va trascurato: il popolo bianconero sembra aver perso quella sicurezza che negli anni scorsi rasentava la spavalderia di che sa di essere il più forte. Il Napoli fa paura perchè non ha cambiato nulla e ha aggiunto un anno di esperienza e di appetito. L’ambiente partenopeo è carico e la società sembra matura per il grande passo. Sarà l’anno della verità anche per Sarri. E’ un allenatore da scudetto? Il suo gioco è bello e spumeggiante, il suoi attaccanti sono uno spettacolo ma la squadra deve superare quelle “distrazioni” che l’anno scorso sono costate carissime. La parola d’ordine per Martens e compagni sarà “continuità”, una cosa che non si può comprare sul mercato e che fin’ora ha fatto la differenza con la Juve.

Nella lotta è giusto includere la Roma (che sarà al via, per la prima volta, senza capitan Totti e ha perso Salah) e le due milanesi (forse meglio il Milan dell’Inter). Le altre sembrano meno attrezzate. L’obbiettivo di Fiorentina e Lazio sarà l’Europa League, traguardo che potrebbe essere alla portata dell’Atalanta - c’è già riuscita l’anno scorso - e, perchè no?, del Cagliari. I rossoblù hanno salutato Bruno Alves, Di Gennaro e Isla ma ripartono da un nocciolo duro costruito intorno alle stelle Joao Pedro, Borriello e Farias e ci aggiungono un po’ di Sardegna con il rientro di Cossu e la promozione a titolare del giovane Niccolò Barella, un ragazzo che ha mezzi importanti e che può trovare, nella sua città, gli stimoli giusti per il grande salto. Poi c’è Sau, una certezza in zona gol e un manipolo di giovanissimi orgogliosi di indossare la maglia rossoblù e pronti a dare una mano in caso di necessità.

Rastelli non si nasconde le difficoltà della stagione ma sa di poter far bene e proverà ad alzare l’asticella rispetto al campionato appena concluso. Ci riuscirà? Le premesse ci sono tutte e c’è anche - questa volta per davvero – un “fattore campo” che può fare la differenza. Il Cagliari giocherà in uno stadio nuovo di zecca, anche se provvisorio, in attesa che venga realizzato il “Sardegna Arena”. Sarà uno stadio moderno con il pubblico a un passo dal prato e i giocatori vicinissimi. Un motivo di più per far bene e per aspettare con ottimismo che domani la palla ricominci a rotolare.

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