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GuspiniTerralba, una matricola ambiziosa

GUSPINI. Prosegue al “Narbonis sotto lo sguardo vigile del nuovo tecnico Riccardo Spini la preparazione precampionato del GuspiniTerralba. Facce nuove e vecchie tutte alla ricerca dell’obiettivo...

21 agosto 2017
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GUSPINI. Prosegue al “Narbonis sotto lo sguardo vigile del nuovo tecnico Riccardo Spini la preparazione precampionato del GuspiniTerralba. Facce nuove e vecchie tutte alla ricerca dell’obiettivo comune: dettare le basi per ben figurare in un campionato ricco di insidie che la società biancorossa ritrova dopo anni di assenza. Si corre, si suda, si cercano i buoni equilibri tattici: dietro l’angolo il primo scoglio da superare è quello del Ghilarza in Coppa Italia, poi solo campionato. «Ai nastri di partenza ci presenteremo in veste di matricola. La stagione si preannuncia impegnativa e difficile. Obiettivo minimo la salvezza…poi si vedrà!». Così il presidente Stefano Serpi, l’uomo del nuovo miracolo dei campidanesi, che ottimamente coadiuvato dal direttore sportivo Ignazio Cambosu continua da dietro la scrivania nel difficile lavorio del calcio mercato. Tante le operazioni già portate a termine. La qualità e la professionalità non mancano a partire dall’argentino Christian Viani, centravanti-mezzala cresciuto nel vivaio del San Lorenzo con numerose esperienze nel calcio semiprofessionistico isolano, primo grande botto messo a disposizione di Riccardo Spini . Giocatore di fondamentale importanza per lo spogliatoio e autentico trascinatore che potrebbe rappresentare un vero e proprio valore aggiunto. Consegnati al nuovo tecnico anche l’esterno Andrea Epis ex Selargius classe ’93, l’esterno di sinistra Marco Vercelli già con Orrolese e Muravera, il giovane difensore di origine polacche Rafael Urbansky, il centrale difensivo Manuel Uliana, l’attaccante William Amorati, l’esterno di fascia Mauro Porta ed il portiere Alberto Massa. Ad attenderli i confermatissimi Pisano, Ezeadi, Simon Giorgio Uccheddu, Lai, Ennas e Serpi, inossidabile zoccolo duro dello scorso campionato.

Gianni Vacca



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