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Parla Pasquini: «La mia Dinamo nascerà dalla difesa»

di Mario Carta
Parla Pasquini: «La mia Dinamo nascerà dalla difesa»

Basket, il coach biancoblù è soddisfatto: «Vedo quello che mi aspettavo, ma voglio accelerare la costruzione del gruppo»

28 agosto 2017
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OLBIA. «Quando costruendo la squadra ho parlato con questi ragazzi ho percepito grande entusiasmo da parte di tutti, al di là delle età diverse e delle esperienze. Credo che sia un ottimo punto di partenza: abbiamo cambiato dieci giocatori su dodici quindi l’obiettivo prioritario è accelerare il processo di creazione del gruppo. Dobbiamo entrare ogni giorno in palestra con la voglia di lavorare al massimo e uscire con la convinzione di essere migliorati ma poter fare ancora di più. La voglia di lavorare e di crescere è ciò che realmente ti permette di diventare competitivo anche quando giochi tre partite a settimana: partiamo da qui».

Federico Pasquini anno secondo. Come coach della Dinamo. Idee chiare e entusiasmo sempre crescente.

E’ l’ottavo anno di fila in serie A. Cosa c’è di nuovo?

«Di nuovo c’è il gruppo, cambiato per dieci dodicesimi. E un’età media inferiore rispetto al passato. Poi, di nuovo c’è sempre l’energia e la voglia di fare tutto al meglio».

Prima settimana di lavoro: un bilancio?

«Estremamente positivo, vedo quel che mi aspettavo. Andiamo avanti così, anche se il tempo è poco. Bruciamo tutto in 10 mesi... dobbiamo essere bravissimi ad accorciare i tempi, prima di tutto costruendo il gruppo».

Rispetto all’anno scorso dove bisogna crescere?

«All’inizio dell’anno scorso avevamo dovuto operare delle modifiche, stavolta spero non sia necessario. Poi, volevamo più presenza fisica. Con Pierre e Planinic sotto le plance dovremmo esserci. E anche Polonara e Jones hanno le caratteristiche che cercavamo. L’anno scorso sotto questo aspetto abbiamo pagato. E poi, rispetto al passato vorrei un’accelerazione nella crescita del gruppo».

Il primo miglioramento che ha notato?

«L’intercambiabilità dei ruoli. Abbiamo tre-quattro giocatori adattabili. E poi, è un gruppo solido, necessario quando devi giocare tanto, fra campionato e coppa».

Un’altra novità è un sassarese in squadra.

«A prescindere dal fatto che Spissu è sassarese, è forte. Che sia sassarese è un valore aggiunto, ma su lui puntiamo tanto. Abbiamo costruito insieme il suo percorso, lo abbiamo seguito e ora deve salire uno scalino decisivo, ma ha tutte le qualità per riuscirci».

Come giocherà la “nuova” Dinamo?

«Ci passeremo molto la palla, per riuscire a giocare sia camminando che correndo, come ha insegnato Venezia la scorsa stagione. Per questo stiamo cercando di conoscerci al meglio, per capire la nostra filosofia offensiva. Poi, l’anno scorso siamo stati la seconda difesa del campionato e vogliamo continuare così. Voglio gente che si sbatte, perché parte tutto dalll difesa».

Gli obiettivi per la nuova stagione?

«Dare sempre il cento per cento. Alla fine di ogni partita dovremo uscire dal campo senza essere nelle condizioni di domandarci quel che sarebbe potuto essere ma invece non è stato».

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