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Jack Devecchi: «La Dinamo Sassari è il mio unico tatuaggio»

di Andrea Sini
Jack Devecchi: «La Dinamo Sassari è il mio unico tatuaggio»

Basket, il capitano parla dopo il rinnovo sino al 2023: «Scelta di vita, ho questa maglia cucita addosso»

12 settembre 2017
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SASSARI. Biancoblù sino a fine carriera, ma anche oltre. Undici stagioni con la maglia della Dinamo alle spalle, una appena iniziata e altri cinque anni da mettere in cascina, senza mai spostarsi da piazzale Segni. Jack Devecchi è già una bandiera ma diventerà qualcosa di più: nei giorni scorsi il capitano biancoblù ha firmato un rinnovo contrattuale del tutto particolare.

Capitan Devecchi, sul contratto c’è scritto 2023, però...
«Non c’è nessun però. Si tratta solo di un contratto particolare, che prevede che io mi leghi alla Dinamo sino a quella data. Però volta per volta decideremo insieme con quale ruolo. Se dovessi smettere di giocare prima, resterei comunque con un ruolo in società».

Sta per caso iniziando a pensando al “dopo”?
«Neanche per idea. Ho 32 anni, sto benissimo e voglio giocare a pallacanestro ancora per molti anni. Lo farò con la Dinamo, e questa per me è la cosa più importante».

Lei non ha tatuaggi, ma dopo 11 stagioni a Sassari la maglia biancoblù è come se fosse tatuata addosso.
«È proprio così. Questo rinnovo contrattuale è sia un atto di fede, da parte mia, che un atto di fiducia illimitata da parte della società. Per me Sassari è chiaramente una scelta definitiva. Sono davvero felice e ringrazio la Dinamo per questo».

Come procede il suo dodicesimo precampionato sassarese?
«Direi molto bene, tenendo conto anche dei normali acciacchi che si presentano quando i carichi di lavoro iniziano a farsi più pesanti. Ho saltato le due partite del torneo di questo weekend al palazzetto per precauzione, ma ho continuato ad allenarmi a parte e sto bene».

Nuovo giro, nuova corsa: anche quest’anno avete un gruppo completamente nuovo, in cui soltanto lei e Stipcevic siete i veterani.
«Sì, anche quest’anno abbiamo cambiato parecchio, per diverse ragioni. Io e Rok, che è alla terza stagione al Banco e ci resterà altri due anni, siamo un po’ le chiocce. Ma in realtà gli uomini d’esperienza sono tanti, nonostante l’età media non sia alta. E poi abbiamo anche Marco Spissu, che è un sassarese doc: la sua presenza sarà molto importante».

Cos’altro c’è nel nuovo gruppo biancoblù?
«C’è tanta varietà di soluzioni, abbiamo parecchi assi nella manica. Possiamo essere pericolosi con gli esterni, ma anche vicino a canestro c’è la possibilità di scegliere, con due centri come Jones e Planinic che sono completamente diversi tra loro. Da questo punto di vista non vedo l’ora che Planinic sia dei nostri, lo aspettiamo a braccia aperte».

Nelle ultime amichevoli avete fatto vedere ottime cose in attacco, mentre la fase difensiva non è andata altrettanto bene.
«C’è da lavorare su tutto, anche l’attacco può migliorare molto. Ma siamo nel pieno della preparazione, non è pensabile essere perfetti. Ci stiamo allenando duro e le amichevoli sono utili per iniziare a mettere in pratica le nuove direttive. Ora dobbiamo fare di tutto per farci trovare pronti per la Supercoppa. Ma, come ho detto, secondo me siamo una buonissima squadra».

Lei porta i gradi di capitano per il terzo anno. Com’è il nuovo gruppo dal punto di vista umano?
«Direi ottimo anche da questo punto di vista. Lo spogliatoio è una delle chiavi più importanti per diventare una grande squadra. Stiamo imparando a conoscerci, ma ci sono tanti bravi ragazzi. Non credo che dovrò alzare la voce ma se ci sarà bisogno, da capitano, lo farò senza problemi».

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