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Basket, Luigi Datome lascia la Nazionale: ciao Italia, forse ci rivedremo

di Andrea Sini
Basket, Luigi Datome lascia la Nazionale: ciao Italia, forse ci rivedremo

Dopo l’eliminazione per mano della Serbia, l’olbiese capitano degli azzurri si prende una pausa dalla Nazionale

15 settembre 2017
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SASSARI. Se non è un addio, poco ci manca. Se non è un arrivederci, è perché soltanto il tempo poterà consiglio e guiderà le prossime scelte: per il momento l’unica certezza è che Gigi Datome lascia la nazionale italiana almeno per un anno.

Il capitano azzurro ha comunicato la decisione di prendersi una pausa all’indomani dell’eliminazione dagli Europei per mano della corazzata Serbia. Lo ha fatto alla sua maniera, con un lunghissimo post sulla sua pagina Facebook indirizzato direttamente ai tifosi. Non una scelta definitiva, dunque, ma comunque una pausa necessaria anche per riflettere. «Credo che la prossima estate me la prenderò libera – ha scritto l’ala gallurese, che tra giovanili e selezione maggiore ha “consacrato” alla nazionale le ultime 15 estati –. Ho già criticato la nuova formula Fiba e non voglio dilungarmi ulteriormente, ma lo farei principalmente perché so che mi farà bene, dopo un’altra stagione di 75 partite si spera, staccare per un’estate e lavorare sul mio corpo. In bocca al lupo a coach Sacchetti e ai ragazzi che parteciperanno alle qualificazioni d'inverno. Sarà comunque una bella occasione per tanti ragazzi che potranno vestire la maglia azzurra e vivere un’esperienza internazionale».

La vera novità riguarda gli impegni della prossima estate, come confermato dal riferimento al nuovo regolamento Fiba, Datome e gli altri azzurri che militano in squadra che giocano l’Eurolega o nel campionato Nba non prenderanno parte ai raduni della nazionali previsti durante le due cosiddette finestre: si tratta di due periodi di stop dei campionati di serie A di tutta Europa, a fine novembre 2017 e a fine febbraio 2018, durante i quali i commissari tecnici potranno convocare i raduni per le qualificazioni ai mondiali 2018, in programma in Cina.

Datome è tornato sull’amarezza per l’ennesima incompiuta azzurra in una manifestazione importante. «Ho ricevuto tanti messaggi. Di conoscenti, di tifosi, di semplici appassionati che ci ringraziano per averli fatti divertire e sognare. Sono messaggi che fanno sinceramente piacere perché mi ricordo anche quando questi messaggi non sono arrivati, o peggio, sono arrivati ma con tutt'altro contenuto. Insieme ai messaggi rimane addosso sicuramente un'altra estate intensa e al contempo gratificante, perché è stato gratificante lavorare con un gruppo di persone serio che si è preparato al meglio e ha cercato di andare oltre i propri limiti. A volte riuscendoci a volte no. Queste son cose che non sottovaluto e non do per scontate. Ma la sensazione più grande e più dolorosa è finire l’ennesima estate con niente in mano. E il tempo passa. Sarà che le ambizioni avute son state magari più alte delle reali potenzialità, ma ho sempre puntato lo sguardo lontano. È bello avere una lepre da rincorrere in ogni percorso. Ci sono squadre che sono arrivate in semifinale che hanno meritato meno di noi? Penso di no. Ci sono squadre che non sono arrivate ai quarti che erano più attrezzate di noi? Penso di sì. Può questo sillogismo farci dormire tranquilli? Purtroppo no, perché se si vuole ottenere di più si deve fare di più. Tenere a mente cosa si poteva fare meglio e lavorare per essere più pronti la prossima volta. Ci sto pensando».

Messo da parte l’azzurro, per il momento il futuro di Datome ha solo due colori: il giallo e il blu, quelli del Fenerbahce campione d’Europa.



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