Gelo tra Borriello e gli ex compagni
dall’inviato
Un “cinque” all’inizio della gara e nient’altro. Lui e Rastelli si sono ignorati
18 settembre 2017
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FERRARA. Se c’erano ancora dei dubbi, ieri si è avuta la conferma che Marco Borriello nello spogliatoio del Cagliari non ha lasciato traccia. O forse è meglio dire che era un pesce fuor d’acqua. L’attaccante è stato cancellato dal campo dalla coppia Ceppitelli-Pisacane, che nell’arco di 95’ gli hanno concesso solo un tiro in porta, su calcio piazzato. Per il resto non l’ha mai vista, prendendosi anche qualche fischio dai suoi nuovi tifosi.
Il saluto con gli ex compagni è stato glaciale. Sia all’inizio che alla fine. Con le squadre schierate a centrocampo ha dato un cinque a tutti senza guardare nessuno in faccia, sintomo del grande imbarazzo che ha provato. E alla fine solo Dessena e Barella si sono avvicinati a lui, gli hanno detto qualcosa e poi si sono allontanati.
La vittoria di ieri non è solo contro la Spal, ma anche contro chi diceva di amare la Sardegna, voler chiudere la carriera con la maglia rossoblù, per poi, dopo meno di un mese, parlare di mancanza di stimoli e chiedere alla società di essere ceduto.
Il Cagliari si frega le mani. Se deve fare un confronto con quello visto ieri, Rastelli ci ha sicuramente guadagnato perchè Pavoletti aiuta di più la squadra, non ha pause, combatte su tutti i palloni. Mentre Borriello, che lo scorso anno ha disputato una gran stagione segnando sedici gol, ha vagato per il campo senza meta, dimostrando tutti i limiti dinamici conosciuti.
Se ci sia stato un saluto o meno con Rastelli all’interno dello spogliatoio non si sa. Forse no, considerato che il tecnico del Cagliari non ha voluto parlare del bomber in fase di presentazione e dopo la partita si è ben guardato dal citarlo.
I fischi, sonori dei quattrocento tifosi rossoblù nella tribuna dedicata agli ospiti, sono solo l’antipasto di quelli che probabilmente riceverà nella partita di ritorno. Sempre che nel frattempo non cambi squadra, come è stato detto ieri, scherzosamente, in tribuna.
R.M.
Il saluto con gli ex compagni è stato glaciale. Sia all’inizio che alla fine. Con le squadre schierate a centrocampo ha dato un cinque a tutti senza guardare nessuno in faccia, sintomo del grande imbarazzo che ha provato. E alla fine solo Dessena e Barella si sono avvicinati a lui, gli hanno detto qualcosa e poi si sono allontanati.
La vittoria di ieri non è solo contro la Spal, ma anche contro chi diceva di amare la Sardegna, voler chiudere la carriera con la maglia rossoblù, per poi, dopo meno di un mese, parlare di mancanza di stimoli e chiedere alla società di essere ceduto.
Il Cagliari si frega le mani. Se deve fare un confronto con quello visto ieri, Rastelli ci ha sicuramente guadagnato perchè Pavoletti aiuta di più la squadra, non ha pause, combatte su tutti i palloni. Mentre Borriello, che lo scorso anno ha disputato una gran stagione segnando sedici gol, ha vagato per il campo senza meta, dimostrando tutti i limiti dinamici conosciuti.
Se ci sia stato un saluto o meno con Rastelli all’interno dello spogliatoio non si sa. Forse no, considerato che il tecnico del Cagliari non ha voluto parlare del bomber in fase di presentazione e dopo la partita si è ben guardato dal citarlo.
I fischi, sonori dei quattrocento tifosi rossoblù nella tribuna dedicata agli ospiti, sono solo l’antipasto di quelli che probabilmente riceverà nella partita di ritorno. Sempre che nel frattempo non cambi squadra, come è stato detto ieri, scherzosamente, in tribuna.
R.M.
