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"Triplete" di Barabino signore del vento al timone del Laser

Sergio Casano
Cesare Barabino
Cesare Barabino

Il 15enne olbiese ha chiuso una stagione da incorniciare vincendo i titoli italiano, europeo e mondiale della 4.7

18 settembre 2017
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OLBIA. Cesare Barabino molla per un attimo la barra del timone della deriva Laser “4.7”. Si riposa solo per poco, il 15enne timoniere di Olbia che, nel giorno di presentazione della squadra, ha fatto da padrino all’Olbia Calcio insieme al navigatore di Cala Gonone Gaetano Mura. Barabino è appena rientrato dall’Ungheria, dove sul lago Balaton ha partecipato a una regata internazionale: «Purtroppo in Ungheria ho fatto il turista – dice il portacolori dello Yacht Club Olbia – visto che per assenza di vento abbiamo disputato solo una prova, dove mi sono piazzato al nono posto, dopo essere stato disturbato durante un bordo da un cabinato che aveva invaso il campo di regata. Ero primo, ma la grande barca a vela mi ha coperto togliendomi il vento e facendomi perdere così il vantaggio accumulato».

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Un anno da incorniciare, quello di Cesare Barabino, che ha chiuso la stagione trionfalmente, aggiungendo alla bacheca del suo circolo tre importantissimi titoli Laser della classe 4.7. Un titolo europeo e uno mondiale Under 16, conquistati in Spagna e Belgio, e uno italiano, sempre giovanile, vinto a Crotone. Si gode la tripletta il giovanissimo velista olbiese, il primo e unico sardo ad aver vinto a soli 10 anni a Venezia la Coppa Primavela, il battesimo agonistico nazionale dei baby con gli Optimist.

«Sono soddisfatto per aver centrato i tre più importanti appuntamenti della stagione che mi ero prefisso – afferma – sono stato una vera macchina da guerra, soprattutto nel campionato mondiale di Niewpoort, in Belgio e a Crotone, dove ho vinto una regata quasi perfetta, con un grande margine di vantaggio (14 punti) nei confronti di Niccolò Nordera, il velista più forte (secondo al Mondiale e quarto all'Europeo), quello che temevo di più. Ho conquistato tutti parziali da podio, salvo un nono posto, peraltro scartato in classifica, dovuto solo a una distrazione. È stata una bella stagione, in cui però mi sono allenato davvero tanto».

Si è rivelato un guerriero, un calcolatore, il piccolo grande velista della Gallura, che in questi giorni sta testando il nuovo albero in carbonio appena montato nella sua deriva "4.7": «È soprattutto meno flessibile di quello in alluminio – spiega Cesare Barabino –, lo utilizzerò per i prossimi Europei e Mondiali 2108. Ho ancora due anni per passare alla più impegnativa classe Radial, ma mi devo irrobustire, per questo sto alternando gli allenamenti in mare con la palestra».

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