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«Questa Dinamo ha lo spirito giusto»

di Andrea Sini
«Questa Dinamo ha lo spirito giusto»

Basket, l’assistant coach Paolo Citrini è alla sua nona stagione in biancoblù: «C’è da lavorare, ma abbiamo carattere»

19 settembre 2017
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SASSARI. «Questo gruppo di giocatori ha un vero spirito da Dinamo. Potete fidarvi». Paolo Citrini guarda la squadra allenarsi e annuisce. A livello di anzianità in casa biancoblù, davanti a lui c’è soltanto il dirigente Luigi Peruzzu. A Sassari dal 2007, salvo una parentesi di due anni, il tecnico di Domodossola ha ormai messo radici dalle parti di piazzale Segni e quella che sta per iniziare sarà la sua stagione numero 9 come assistant coach: da Cavina e Pasquini, passando per l’epoca Sacchetti.

Uno staff solido. «Con lo staff attuale, senza nulla togliere alle altre persone con cui ho lavorato, si è creato un grandissimo feeling – sottolinea Citrini –. I ruoli sono chiari, ma Pasquini coinvolge me, Baioni e il preparatore Boccolini in tutto. Abbiamo un rapporto eccellente e questo ci consente di lavorare nel migliore dei modi».

Le nuove sfide. Se lo staff tecnico è composto in larga parte da “senatori”, ancora una volta l’estate ha portato una rivoluzione a livello di giocatori. «Abbiamo cambiato tanto, abbiamo 10 giocatori nuovi da assemblare e in più alcuni di loro sono arrivati alla spicciolata per gli impegni con le nazionali. Abbiamo tanto da lavorare, ma dopo quasi un mese insieme a questi ragazzi una cosa ci è già chiara: questa è una squadra che ha carattere, che sa combattere e in campo da tutto. Per arrivare al top anche a livello di chimica di squadra servirà tempo, ma la crescita in queste settimane è stata evidente da tutti i punti di vista e ci presenteremo all’appuntamento della Supercoppa in buone condizioni».

Tante scelte. Rispetto allo scorso anno, il Banco ha di sicuro più atletismo e più alternative in tutti i ruoli. «Abbiamo giocatori verticali come Planinic, elementi dinamici come Jones, Polonara e Randolph, c’è un elemento che secondo me è assolutamente super come Hatcher, oltre alla carta Bamforth che può essere determinante. Consiglio di tenere d’occhio anche Pierre, che in difesa è impressionante ma sa dare anche grande qualità. Possiamo sfruttare il gioco interno, ma anche puntare su difesa e corsa».

Una vita in biancoblù. Un matrimonio così lungo non può non essere passato attraverso qualche momento difficile. «Personalmente ho fatto una scelta di cuore – spiega Citrini –, dopo tanti anni ho scelto restare un “uomo Dinamo” e il rinnovo del contratto per altri tre anni mi gratifica molto. Devo ringraziare il presidente Sardara, perché nei momenti di difficoltà a livello personale mi ha sempre sostenuto. Con lui e con Pasquini c’è un rapporto di grande trasparenza e correttezza. Io di mio ci metto il fatto di non accontentarmi mai e di mettermi sempre in gioco: la fame non deve mai passare».

Mille volti. «In questi anni ne ho visto un po’ di tutti i colori. Dai finti articoli di giornale appesi negli spogliatoi per caricare i giocatori prima di una gara importante, alle tante storie legate all’anno del triplete. I giocatori? Quelli con i quali ho avuto un legame speciale sono Vanja Plisnic e Tony Easley; quello con più fame è Shane Lawal, quello con più talento Travis Diener. Jerome Dyson è quello che vorrei sempre in campo in una finale, ma il top assoluto – conclude “Citro” – per me è Bootsy Thonton, campione assoluto in campo e fuori».

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