Supercoppa, su il sipario la Dinamo vuole riprovarci
di Andrea Sini
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Il croato Darko PlaninicStasera alle 20,45 a Forlì la semifinale contro la Reyer Venezia campione d’Italia. Confermate le assenze di Bamforth e Hatcher, i sassaresi danno fiducia a Spissu e Stipcevic
23 settembre 2017
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SASSARI. Oltre il calendario, oltre gli acciacchi e le assenze, oltre una condizione che ancora è tutta da verificare. Da oggi si fa sul serio e per parecchi mesi non ci sarà mai tempo di voltarsi indietro. Stasera alle 20,45 (diretta tv su Eurosport 2) la Dinamo Banco di Sardegna scende in campo per il primo match ufficiale della stagione. Come antipasto di un cammino che li porterà ancora una volta in giro per l’Italia e per l’Europa, i sassaresi di coach Federico Pasquini sfidano i campioni d’Italia dell’Umana Reyer Venezia nella semifinale della Supercoppa. Sul parquet dell’Unieuro Arena di Forlì Jack Devecchi e compagni tenteranno per la terza volta l’assalto al primo trofeo stagionale. Come sempre, si tratta di una gara senza appello: chi perde torna a casa, chi la spunta tornerà in campo già domani pomeriggio per la finalissima contro la vincente della prima semifinale, tra Milano e Trento.
Le assenze. Il “mercoledì nero” ha lasciato la Dinamo senza due dei migliori giocatori, dimezzando di fatto il reparto piccoli. Scott Bamforth e Will Hatcher non saranno della partita a causa dei rispettivi problemi muscolari. I due giocatori sono stati comunque aggregati alla squadra e da voci che filtrano da casa Dinamo, pare che l’entità degli infortuni sia in entrambi i casi molto più lieve di quanto era apparso in un primo momento. Ieri Bamforth ha anche svolto un lavoro leggero. L’obiettivo è recuperarli per l’inizio del campionato, fissato per domenica prossima. Tra la cabina di regia e il ruolo di guardia ci saranno dunque Rok Stipcevic e Marco Spissu, ai quali Pasquini dovrà dare necessariamente un po’ di fiato facendo scivolare per qualche minuto nel ruolo di guardia sia Jack Devecchi che Levi Randolph.
Le certezze. La Dinamo è reduce da un buonissimo precampionato, in cui nonostante un paio di intoppi e l’ingresso in corsa di Pierre e Planinic la progressiva crescita dei singoli e del gruppo è stata evidente. Shawn Jones e compagni hanno messo benzina nelle gambe e giocato diverse partite contro avversarie di buon livello, raggiungendo un grado di coesione più che discreto, considerando i tempi di lavoro.
Le condizioni. Se tutti e quattro i coach delle squadre partecipanti alla Supercoppa hanno dichiarato che questo impegno arriva troppo presto, con diversi giocatori appena arrivati dopo gli impegni con le nazionali, evidentemente non si tratta soltanto di pretattica, ma di un problema oggettivo. Nè la Dinamo, nè Venezia, saranno dunque al top della condizione: i campioni d’Italia hanno il vantaggio di avere una base solida ereditata dallo scorso anno, ma la squadra biancoblù – rifondata per dieci undicesimi – ha un roster completo e sembra già in grado di cambiare assetto in corsa, secondo le indicazioni di Pasquini.
I precedenti. La Dinamo, come detto, gioca la Supercoppa per la terza volta nella sua storia: la prima apparizione risale al 2014: all’alba di una indimenticabile stagione, i biancoblù allenati da Meo Sacchetti alzarono il trofeo proprio sul parquet del PalaSerradimigni, dopo avere sconfitto in semifinale la Virtus Roma e nella finalissima contro l’Olimpia Milano, con Jerome Dyson eletto miglior giocatore della manifestazione. L’anno successivo il Banco di Sardegna si presentò alla Supercoppa col tricolore sul petto al PalaRuffini di Torino, ma venne sconfitto in semifinale per un solo punto (78-79) dalla Grissin Bon Reggio Emilia, che poi andò a vincere il torneo.
Le assenze. Il “mercoledì nero” ha lasciato la Dinamo senza due dei migliori giocatori, dimezzando di fatto il reparto piccoli. Scott Bamforth e Will Hatcher non saranno della partita a causa dei rispettivi problemi muscolari. I due giocatori sono stati comunque aggregati alla squadra e da voci che filtrano da casa Dinamo, pare che l’entità degli infortuni sia in entrambi i casi molto più lieve di quanto era apparso in un primo momento. Ieri Bamforth ha anche svolto un lavoro leggero. L’obiettivo è recuperarli per l’inizio del campionato, fissato per domenica prossima. Tra la cabina di regia e il ruolo di guardia ci saranno dunque Rok Stipcevic e Marco Spissu, ai quali Pasquini dovrà dare necessariamente un po’ di fiato facendo scivolare per qualche minuto nel ruolo di guardia sia Jack Devecchi che Levi Randolph.
Le certezze. La Dinamo è reduce da un buonissimo precampionato, in cui nonostante un paio di intoppi e l’ingresso in corsa di Pierre e Planinic la progressiva crescita dei singoli e del gruppo è stata evidente. Shawn Jones e compagni hanno messo benzina nelle gambe e giocato diverse partite contro avversarie di buon livello, raggiungendo un grado di coesione più che discreto, considerando i tempi di lavoro.
Le condizioni. Se tutti e quattro i coach delle squadre partecipanti alla Supercoppa hanno dichiarato che questo impegno arriva troppo presto, con diversi giocatori appena arrivati dopo gli impegni con le nazionali, evidentemente non si tratta soltanto di pretattica, ma di un problema oggettivo. Nè la Dinamo, nè Venezia, saranno dunque al top della condizione: i campioni d’Italia hanno il vantaggio di avere una base solida ereditata dallo scorso anno, ma la squadra biancoblù – rifondata per dieci undicesimi – ha un roster completo e sembra già in grado di cambiare assetto in corsa, secondo le indicazioni di Pasquini.
I precedenti. La Dinamo, come detto, gioca la Supercoppa per la terza volta nella sua storia: la prima apparizione risale al 2014: all’alba di una indimenticabile stagione, i biancoblù allenati da Meo Sacchetti alzarono il trofeo proprio sul parquet del PalaSerradimigni, dopo avere sconfitto in semifinale la Virtus Roma e nella finalissima contro l’Olimpia Milano, con Jerome Dyson eletto miglior giocatore della manifestazione. L’anno successivo il Banco di Sardegna si presentò alla Supercoppa col tricolore sul petto al PalaRuffini di Torino, ma venne sconfitto in semifinale per un solo punto (78-79) dalla Grissin Bon Reggio Emilia, che poi andò a vincere il torneo.
