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«La Dinamo cresce in maniera sana»

di Andrea Sini
«La Dinamo cresce in maniera sana»

Il presidente Stefano Sardara: «Dopo il progetto Cagliari, il nuovo palazzetto diventa la priorità. Il tutto con razionalità»

30 settembre 2017
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SASSARI. «Sul piano sportivo cerchiamo di confermarci ad alti livelli, anche se lo sport non è mai una scienza esatta. Su quello gestionale invece non possono esserci sorprese, perché la nostra crescita è costante ma anche sana e senza sbalzi».

Stefano Sardara attende il via del nuovo campionato con l’impazienza di un qualsiasi tifoso, ma nelle stanze di via Nenni si lavora anche e soprattutto in ottica futura. «Dal punto di vista della progettazione e della gestione societaria siamo decisamente avanti – dice il presidente biancoblù, in sella dall’estate 2011 –, da questo punto di vista il modello Dinamo è riconosciuto e apprezzato non solo Italia. Cresciamo del 5-6% all’anno e questo avviene senza strattoni. C’è un discorso di fondo molto importante: ci sono state società che sono arrivate in alto, magari sono arrivate a vincere, ma immediatamente si sono scontrate con enormi difficoltà. Noi dopo l’abbuffata dello scudetto abbiamo retto l’urto e siamo usciti praticamente indenni. Ripeto, lo abbiamo fatto continuando a crescere in maniera equilibrata».

I risultati sportivi quindi non vi condizionano? «Sì, ci condizionano ma sino a un certo punto. Una cosa è la gestione sportiva, un’altra cosa è la gestione societaria. Se anche quest’anno siamo andati vicini ai 4 mila abbonamenti è perché abbiamo allestito una squadra di un certo livello e perché l’anno scorso abbiamo ottenuto risultati migliori rispetto all’anno post-triplete».

Quella che sta per iniziare, dunque, che stagione sarà? «Secondo me l’anno zero del nuovo ciclo della Dinamo è stato proprio lo scorso campionato – sottolinea Sardara –. Come ho detto, siamo sopravvissuti alla sbornia post-scudetto e abbiamo ottenuto buoni risultati in campionato e in Champions League. Ora vogliamo confermarci in una fascia alta in entrambe le competizioni e ovviamente migliorarci. Il che significa provare a raggiungere la semifinale scudetto e le Final four di Champions league. Ci riusciremo? Non è scontato, ma quest’estate abbiamo lavorato per costruire una squadra all’altezza dei nostri obiettivi».

La Dinamo al completo però non si è ancora vista. «Abbiamo avuto due infortuni che hanno condizionato le ultime settimane di precampionato. Se si trattasse di caviglie rotte o di crociati lesionati sarei preoccupato, ma sono situazioni che recupereremo in tempi ragionevoli. In questo mese il gruppo è cresciuto, ho visto l’amalgama migliorare ma anche i progressi dei singoli sono evidenti. Abbiamo più atletismo e talento più diffuso in attacco, proprio come volevamo».

Ha parlato degli step da compiere dal punto di vista sportivo. Quali saranno invece i prossimi obiettivi dal punto di vista societario? «Essere riusciti a varare il progetto Cagliari rappresenta un grande risultato. Abbiamo avuto tanta visibilità ma i risultati più interessanti arriveranno a medio termine, perché senza una collaborazione come quella che abbiamo messo in piedi non sarebbe stato possibile portare in Sardegna con prospettive di crescita due dei migliori giovani in circolazione. Quando sarà il momento saranno dei nostri, ma nel frattempo fanno esperienza e si fanno le ossa in un campionato importante come la A2, sotto la nostra supervisione. Il prossimo passo – conclude Stefano Sardara – sarà il palazzetto, che a questo punto è diventato fondamentale. I bandi sono partiti, i tempi dei lavori pubblici non sono nè certi nè veloci, ma la partita ormai è aperta e il percorso è tracciato».

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