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Meo e i cugini Diener, la colonia “sassarese” fa sognare Cremona

di Andrea Sini
Meo e i cugini Diener, la colonia “sassarese” fa sognare Cremona

Sacchetti tra la Nazionale e l’avventura con il duo di Fond du Lac Il coach: «Vogliamo divertirci». Travis: «Sono emozionatissimo»

30 settembre 2017
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SASSARI. Metti i cugini Diener insieme al coach con i baffi, quello che ha fatto la storia della Dinamo e che, nel frattempo, è diventato anche il ct della nazionale. Mischia con cautela e otterrai un prodotto tutto da gustare, simile a un qualcosa assaporato tempo fa, ma comunque diverso: come espiantare una vigna e spostarla altrove, magari dalla Nurra alla bassa Padana, e imbottigliare un vino fuori produzione da molti anni.

Per i tifosi della Dinamo, quest’anno Cremona è come un deja vu. Meo Sacchetti coach, in campo Travis – che torna in campo dopo 3 anni di inattività – e suo cugino Drake, che sulla soglia dei 36 anni è pronto a sfidare ancora tutte le difese della serie A. «Per noi è una bella sfida – dice Meo Sacchetti –, in questo mese di lavoro abbiamo cercato di trovare gli equilibri giusti. Le motivazioni no, perché quelle ci sono sempre state. Il doppio impegno tra Cremona e la nazionale sinceramente non mi spaventa. In fondo ci sono soltanto due finestre all’interno del campionato nelle quali mi dovrò occupare sul campo degli azzurri, per il resto del tempo sarò a tempo pieno il coach di Cremona. Ora abbiamo aggiunto al roster Johnson Odom, speriamo di fare un buon campionato».

Com’è tornare a lavorare con i due ragazzi di Fond du Lac? «Anche questa è una bella storia, bellissima. Loro sono molto carichi – sottolinea Sacchetti –, ci conosciamo ormai da tanti anni e la vera sfida sarà riuscire a gestirli al meglio. Non sarà più possibile tenerli in campo 35 minuti, come facevo a Sassari, bisognerà regolarsi sul minutaggio, ma è anche vero che giochiamo solo una volta la settimana. La Dinamo? L’ho vista in Supercoppa ma le mancavano due componenti del quintetto. Mi sembra una buona squadra, ma per capire meglio il suo valore bisogna aspettare che sia al completo».

L’altro personaggio sul quale saranno puntati i riflettori è Travis Diener. Dall’addio al basket di tre estati fa all’inatteso ritorno in campo dopo l’esperienza nello staff di Marquette. «Sento dentro tante sensazioni differenti in vista dell’inizio della stagione – dice Td12, 35 anni compiuti a marzo, che quest’anno indosserà la maglia numero 7 –. Sono eccitato, nervoso e ansioso. So che non sono più il giocatore che ero un tempo e spero di riuscire a dare tutto per aiutare la squadra a vincere più partite possibile. Fisicamente mi sento benissimo, ma chiaramente la questione principale è riuscire a stare bene tutto l’anno».

«Sono contento di essere tornato in Italia – aggiunge Travis Diener –, avrò la possibilità di rivedere tanti amici che non ho visto per tanto tempo. Ho avuto la possibilità di incontrare Stefano Sardara, Federico Pasquini e Jack Devecchi alla presentazione del campionato ed è stato molto bello trascorrere un po’ di tempo con loro. Come ho detto, non vedo l’ora che il campionato inizi, voglio divertirmi e cercare di stare in salute per tutta la stagione».

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