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Dyshawn Pierre: «Crescerò insieme alla Dinamo»

di Andrea Sini
Dyshawn Pierre: «Crescerò insieme alla Dinamo»

Basket, l’ala canadese fa il punto dopo l’esordio in campionato: «Tifo fantastico. Possiamo davvero fare bene»

03 ottobre 2017
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SASSARI. «Possiamo crescere tanto, a livello di squadra ma anche come singoli. Ma come inizio per me questo non è niente male». Se la nuova Dinamo è giovane, agile, duttile, altruista e “dinamica” – ça va sans dire – l’uomo che al momento incarna al meglio tutte queste caratteristiche è un giovanotto che arriva dai sobborghi di Toronto. Per Dyshawn Pierre, 24 anni il mese prossimo, il debutto nel campionato di serie A contro la Red October Cantù è andato alla grande. Niente gambe tremolanti per i 5 mila del palazzetto, per lui che nella sua prima stagione da professionista ha giocato di fronte al tiepido pubblico del campionato tedesco. E nessuna esitazione quando c’era da buttarsi dentro l’area in mezzo a tagliagole del calibro di Burns e Thomas.

«Sì, è andata bene, è andata decisamente bene – sottolinea la giovane ala proventiente dal Löwen Braunschweig –. Possiamo crescere, lavoreremo tanto per migliorare, ma intanto era importante presentarci di fronte al nostro pubblico con una bella vittoria. Siamo un buon gruppo, tutti cercano di dare qualcosa alla squadra, tutti cercano di fare il possibile per rendersi utili».

La prestazione della Dinamo sembra avere conquistato il pubblico del palazzetto. Da tempo nell’impianto di piazzale Segni non si respirava un’aria così serena e positiva. «Sapevo che mi sarei trovato di fronte a un pubblico caloroso e appassionato – sottolinea il giocatore canadese formatasi al college di Dayton –, avevo visto qualche video e qualche compagno me ne aveva parlato. Ma devo dire che il contesto è fantastico, i tifosi ci sostengono e sono partecipi, un fattore veramente importante. Siamo soltanto all’inizio e ancora non abbiamo fatto nulla, ma giocare in queste condizioni è davvero stimolante».

Uno dei pregi principali della Dinamo edizione 2017-’18 sembra essere l’assenza di “mangiapalloni”. Tutti lavorano per tutti e nessuno esagera nel volersi caricare la squadra sulle spalle. «Siamo già un buon gruppo – conferma Pierra –, anche se la chimica di squadra deve ancora formarsi in maniera compiuta. Ma nonostante qualche sbavatura, soprattutto in diversa e negli aiuti, non si può dire che non ci sia un’unità di intenti. Non mi sembra di vedere compagni che pensano solo alle statistiche, e io stesso sono concentrato semplicemente sull’esecuzione dei movimenti che ci chiede il coach. Sono ottimi presupposti per lavorare e migliorare».

Della sua prestazione, al di là della concretezza e dell’atletismo, ha colpito in particolare la propensione ad andare a rimbalzo. Dote che hanno fatto di lui il miglior rimbalzista dell’ultima Basketball-Bundesliga, nonostante gli “appena” 198 centimetri di statura. «Quello fa parte del mio bagaglio, non essendo alto come certi centri cerco di sfruttare il tempismo e lo slancio delle mie gambe. In cosa posso migliorare? Un po’ in tutto – conclude Dyshawn Pierre – sia in difesa che in attacco. Ma sono qui per crescere, c’è tutta una stagione davanti. L’importante è essere partiti con il piede giusto».

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