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L’amarezza di Mereu «Una bella prova ma non è bastata»

L’amarezza di Mereu «Una bella prova ma non è bastata»

L’allenatore recrimina per i pochi minuti di recupero Ma non ha nulla da rimproverare alla propria squadra  

09 ottobre 2017
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OLBIA. Alla fine della partita ha protestato vivacemente con il direttore di gara per una gestione del recupero da zero in matematica. Ma chi si aspetti da Bernardo Mereu alibi di sorta, sbaglia indirizzo. C’è un po’ di amarezza per la prima sconfitta stagionale tra le mura amiche, ma per il resto l’allenatore dell’Olbia difende come al solito i suoi ragazzi e ne elogia, innanzitutto, le qualità morali.

«Sapete che penso che la direzione di gara non determini una vittoria o una sconfitta, ma credo che nell’errore gli arbitri debbano comunque dimostrare personalità, non devono far indirizzare le loro decisioni dai comportamenti dei giocatori più esperti – spiega Mereu -. Non abbiamo mai avuto aiuti e nemmeno ne vogliamo, ma l’arbitro doveva avere più personalità in certi momenti. Soprattutto mi riferisco alle perdite di tempo nel finale, il gioco è stato fermo 15 minuti e lui ne ha dati solo 4 di recupero».

Tornando agli aspetti più tecnici, Mereu rimpiange la sfortuna con la Pistoiese di mercoledì e un po’ di inesperienza col Siena di ieri. «Un punto in due partite in casa è un po’ poco, ma io credo che oggi (ieri, ndr) la prestazione dell’Olbia sia stata superiore a quella del Siena, anche come palle-gol complessive – sottolinea il mister dei bianchi -. L’Olbia ha fatto una grande partita, sul risultato finale credo abbia pesato anche la diversa esperienza delle due squadre. Loro nel secondo tempo, soprattutto dopo il gol, si sono abbassati molto, hanno difeso in modo organizzato, ribaltando l’azione con i lanci lunghi per Marotta e Guberti. Ci sono state delle situazioni nelle quali non siamo stati attenti e abbiamo pagato. Poi l’ingresso di Arras ci ha dato una spinta maggiore in chiave offensiva, che ha prodotto il gol su rigore e altre occasioni importanti, fino a quella traversa di Dametto. Peccato, potevamo pareggiare e allora si sarebbe parlato dell’impresa dell’Olbia»”

G.Me.

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