La Nuova Sardegna

Sport

Tutto Dinamo

La Dinamo è ancora un cantiere aperto

di Andrea Sini
La Dinamo è ancora un cantiere aperto

Dopo il ko di Torino occhi puntati sui problemi della difesa

09 ottobre 2017
4 MINUTI DI LETTURA





INVIATO A TORINO. Il cartello “lavori in corso” non c’è ma è come se ci fosse e la frase “c’è tanto da lavorare” non è solo un mantra tipico di questo periodo della stagione, ma una realtà con la quale è necessario rapportarsi.

La sconfitta di sabato sera al PalaRuffini di Torino restituisce una Dinamo sicuramente più conscia del proprio valore, almeno in termini assoluti, ma con una certezza in più: il punto di “fusione” a livello tecnico e di gruppo, in un roster quasi interamente nuovo, è ancora lontano. La stagione è ancora lunghissima e questa settimana inizia la nuova avventura nella Champions League, con l’impegno di mercoledì in casa contro il Pinar Karsiyaka.

La metà piena del bicchiere. Sempre in partita, spesso anche avanti nel punteggio, su un campo dove in pochi andranno a banchettare, e contro una squadra lunga, attrezzata e solidissima. A Torino la Dinamo è stata complessivamente all’altezza della situazione, non si è mai fatta schiacciare e anche dopo essere passata dal +5 dell’avvio al -15 dei primi minuti del secondo quarto, ha tenuto la barra dritta rientrando in partita e arrivando a metà gara con la prua avanti, 41-43. Anche i 92 punti segnati per un match in trasferta non sono cosa da poco, e tutto questo – accompagnato dall’assenza di un giocatore importante come Hatcher e da un Bamforth al rientro dopo quasi un mese – rende il ko decisamente onorevole e, in qualche modo, accettabile. Interessante anche la consistenza a rimbalzo (35 a 34 per i sassaresi), ma le 12 carambole offensive concesse a Mbakwe e compagni hanno pesato da morire nell’economia complessiva dell’incontro.

Pecche&problemi. Con 92 punti segnati fuori casa, con percentuali più che oneste (62% da 2, 35% da 3), la prova dell’attacco del Banco non può essere considerata negativa. Ma il dato dei punti realizzati va a cozzare pesantemente con quello delle palle perse: addirittura 25, a fronte di due sole palle recuperate. Molto più equilibrata, da questo punto di vista, la prestazione dei torinesi, con 11 recuperi e 15 perse. Pasquini ha parlato di possessi eseguiti spesso fuori ritmo, ma resta il fatto che si tratta del secondo “disastro” di questo tipo in tre partite ufficiali: a Forlì in Supercoppa le palle perse erano state 19, con 7 recuperi (saldo -12), a fronte del saldo positivo (+2) della Reyer Venezia. L’altro “macroproblema” riguarda la difesa: 97 punti incassati in una partita sono tanti, ma 56 punti subiti nel solo secondo tempo sono una marea. La Dinamo ha difeso male sia a livello di squadra (2 sole palle recuperate, come già evidenziato) ma anche a livello individuale. Poco reattivi e quasi sempre battuti sul primo passo, i biancoblù hanno mostrato di essere in ritardo anche nei movimenti corali, facendosi trovare spesso in ritardo sul lato debole tutte le volte in cui i torinesi hanno ribaltato il gioco, e latitando quando dentro l’area era atteso un aiuto. Da questo punto di vista, tra i singoli, nessun biancoblù si è distinto particolarmente, e fa specie il fatto che nel contesto del disastro difensivo degli ultimi due quarti, un difensore prezioso come Devecchi non abbia trovato neppure un minuto di spazio. Per quello che le statistiche possono valere dopo appena due giornate, al momento il Banco ha il miglior attacco del campionato (93 punti di media) e la peggior difesa (88,5): se l’attacco – forte di una grande quantità di talento, produce e va a bersaglio, l’età media bassa è probabilmente la causa principale della scarsa coesione a livello difensivo. Il tempo e il lavoro aggiusteranno molte cose.

Le prospettive. Dando uno sguardo agli altri campi, la batosta che Avellino a rimediato a Brescia e il ko interno di Reggio Emilia contro Pesaro dicono chiaramente che i cantieri aperti, soprattutto tra i team di prima fascia, non si trovano solo a Sassari. Bamforth è appena rientrato e ha già mostrato lampi di classe, ma il suo ritmo partita è tutto da costruire. Il play titolare, Hatcher, tornerà in campo solo questa settimana, dopo quasi un mese. Nel giro di qualche partita, comunque vada, si vedrà in campo un’altra Dinamo.

In Primo Piano

VIDEO

Il sindaco di Sassari Nanni Campus: «23 anni fa ho sbagliato clamorosamente. Il 25 aprile è la festa di tutti, della pace e della libertà»

L’intervista

L’antifascismo delle donne, la docente di Storia Valeria Deplano: «In 70mila contro l’oppressione»

di Massimo Sechi
Le nostre iniziative