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Overtime anche per la panchina della Torres

Overtime anche per la panchina della Torres

Lunghissima riunione della società per decidere le sorti di Ivan Cirinà, la scelta rinviata di 24 ore

17 ottobre 2017
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SASSARI. La legge del calcio costa molto cara a Ivan Cirinà. L’allenatore della Torres paga le due sconfitte consecutive contro Stintino e Sorso e - salvo colpi di scena dell’ultim’ora - saluta la panchina rossoblù. L’esonero non è stato ancora ufficializzato ma la scelta sembra già presa. Ieri Salvatore Sechi e i suoi soci (il fratello Adelmo, Antonio Carboni e il direttore generale Gianfranco Satta) sono rimasti barricati negli uffici del club sassarese per fare il punto sulla situazione e provare - per l’ennesima volta - a dare una sterzata alla stagione. Cirinà paga per i risultati mediocri ottenuti dalla sua squadra (cinque punti in cinque partite frutto di una vittoria e due pareggi) e non sarà e l’unico a fare le valigie. L’impressione e che con il mister saltino anche altre teste. Quasi certamente quella del preparatore atletico e del preparatore dei portieri, molto probabilmente quella di qualche giocatore che non ha reso per come la società si aspettava.

Sui nomi non ci sono indiscrezioni, così come non ci sono su chi si accomoderà in panchina. Ieri tra i tifosi è partito il totoallenatore con un buon volume di scommesse su Boncore, Virgilio Perra e Alessandro Frau. Qualcuno ha azzardato una promozione sul campo per Pippo Zani e nella rosa dei papabili è comparso perfino il nome di Tore Pinna. In realtà una scelta ancora non c’è anche se, date le circostanze, non può tardare. Salvatore Sechi era stato esplicito già domenica pomeriggio dopo la sconfitta col Sorso e lo è stato ancora di più ieri. «Nel calcio contano i risultati – ha detto – e la Torres non può accontentarsi di disputare un campionato di Eccellenza così anonimo. Come presidente avevo ben altre aspettative e devo dire che le sconfitte contro lo Stintino e il Sorso, mi colpiscono in maniera particolare. Non ho ancora parlato con Cirinà, che reputo un allenatore preparato e una persona perbene, ma è chiaro che qualcosa non va. In fase di presentazione della squadra, e dunque in tempi non sospetti, avevo dato bianca al direttore e al mister e adesso ho il dovere di pretendere che chi ha sbagliato se ne assuma le responsabilità». Manca ancora la parola “esonero”, vedremo se sarà pronunciata oggi. (a.l.)

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