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La Torres saluta Cirinà Sechi: una sconfitta ma dobbiamo ripartire

La Torres saluta Cirinà Sechi: una sconfitta ma dobbiamo ripartire

Il presidente chiede ai tifosi di stare vicino alla squadra “Tagliati” anche Gancitano e Julvecourt, oggi il nuovo mister

18 ottobre 2017
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SASSARI. E’ stata una scelta sofferta e meditata anche se le indiscrezioni che si rincorrevano da domenica, dopo la sconfitta casalinga contro il Sorso, non lasciavano molti margini alla fantasia. Da ieri Ivan Cirinà non è più l’allenatore della Torres. La sua avventura sulla panchina rossoblù è durata appena tre mesi e si è conclusa con il saluto ai “suoi” ragazzi e l’intima consapevolezza di aver fatto di tutto il possibile per tenere alto il buon nome del pallone sassarese. L’addio è stato ufficializzato con un comunicato della società rossoblù che ringrazia il mister per «l’impegno e la dedizione con cui ha guidato la squadra in queste prime 5 giornate di campionato, seppur non ottenendo i risultati prefissati».

Cirinà - si legge ancora nella nota - «come spesso accade nel calcio paga anche colpe non sue. Al tecnico, che rimarrà tesserato con la Torres per garantire gli accordi contrattuali, auguriamo le migliori fortune professionali». Con l’allenatore va via anche il suo vice, nonchè preparatore atletico, Pietro Mossa e due giocatori che speravano di avere più fortuna nella loro avventura sassarese: Allan Julvecourt e Paolo Gancitano. Che cosa succederà adesso? La dirigenza rossoblù si è presa 24 ore di tempo per ufficializzare il nome di chi prenderà il timone della squadra e sta valutando almeno un paio di ipotesi. Salvatore Sechi, patron del club sassarese, ha giustificato l’attesa con la necessità di «ponderare bene la scelta. Non possiamo permetterci errori - ha detto - ed è giusto che sul nome del mister ci sia la più ampia convergenza possibile. Stiamo valutando alcune opzioni e ci sono anche degli aspetti logistici che richiedono un po’ di tempo per essere risolti. Piuttosto mi preme ribadire la mia stima sia professionale che umana nei confronti di Ivan Cirinà. Siamo stati costretti a sostituirlo perchè i risultati sono inferiori alle attese, ma voglio ribadire che l’esonero è anche una nostra sconfitta». Per Sechi il mister «sta pagando colpe che non sono solo sue. E la squadra - tutta - deve sentirsi in discussione».

Presidente conferma l’addio di Julvecourt e Gancitano?

«Sì, i due ragazzi sono stati messi fuori rosa e nelle prossime ore torneranno a casa. Li avevamo portati a Sassari sperando che potessero fare la differenza ma le cose non sono andate così. Li abbiamo aspettati e coccolati, però la pazienza ha un limite».

Lei ha più volte detto che alla Torres sono tutti in discussione. Lo è anche la società?

«Il cambio di allenatore dopo appena cinque partite è una sconfitta. Però è anche il segnale che la società non getta la spugna. Il campionato è ancora lungo e la Torres ha i mezzi per recitare un ruolo da protagonista».

Si addebita qualche errore?

«Forse sì, però credo di aver fatto molto prima per salvare la Torres dal fallimento e adesso per riportarla, il prima possibile, in un campionato importante. In questi mesi di presidenza mi sono fatto carico di tutta una serie di aspetti che erano stati completamente abbandonati. Parlo delle strutture sportive, dei rapporti con la classe politica e con la Lega e della ricerca degli sponsor e del rilancio del settore giovanile. Credo di aver fatto bene e proprio questa convinzione mi ha spinto a pretendere che anche la squadra faccia più di quanto ha fatto finora».

C’è un messaggio che vuole lanciare al popolo torresino?

«Questo è un momento delicato e chiedo a tutti di lasciare da parte le polemiche per dare una mano alla squadra e alla società. La Torres ha bisogno del calore del suo pubblico».

Antonio Ledà

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