La Nuova Sardegna

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Cagliari, Lopez fa una rivoluzione a metà

di Roberto Muretto
Diego Lopez dirige l'allenamento ad Asseminello
Diego Lopez dirige l'allenamento ad Asseminello

Il nuovo allenatore ridisegna la squadra cambiando qualcosa in difesa, troppi i gol subiti finora

20 ottobre 2017
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CAGLIARI. Nonostante ad Asseminello sia di casa, Diego Lopez è entrato in punta di piedi nello spogliatoio del Cagliari. Il “nuovo-vecchio” tecnico rossoblù non ha intenzione di stravolgere completamente il lavoro fatto da chi l’ha preceduto. Porterà le sue idee ma almeno inizialmente il modulo non cambierà. In questi anni Lopez è maturato. Ha sempre un carattere forte ma è più riflessivo, attento a non alterare gli equilibri. Ed è abituato a gestire situazioni complicate.

I rossoblù giocheranno col trequartista, sistema che conoscono a memoria, quello che ha consentito di ottenere risultati importanti nelle ultime due stagioni. Si può già anticipare, perchè questo è nel suo Dna calcistico, che il timoniere uruguaiano pretenderà dalla squadra tanta determinazione, sacrificio, spirito battagliero, aggressività. Insomma, vorrà giocatori con gli occhi di tigre, pronti ad azzannare l’avversario, a lottare con i denti su ogni pallone. Sa che quella che il presidente Tommaso Giulini gli ha dato è una grande opportunità e non la vuole sprecare. Il suo obiettivo è condurre in acque tranquille una squadra che ha un posto speciale nel suo cuore.

La difesa. Diego è stato un “mastino” dai denti aguzzi. Un centrale che non faceva sconti, di quelli che se c’era da menare non si tirava indietro. Comincerà proprio da questo reparto la piccola rivoluzione del mister. Le probabilità che Fabio Pisacane torni a fare il terzino destro (in attesa che l’olandese Van der Wiel raggiunga una condizione di forma accettabile) sono tante. Verrà dato spazio a Romagna con Andreolli o Ceppitelli al suo fianco. Nel ruolo di esterno basso di sinistra potrebbe giocare in questa fase ancora Padoin, ma è sicuro che avrà delle chance anche Miangue. Il Cagliari ha puntato su questo giocatore (acquistato a titolo definitivo dall’Inter e pagato 3,5 milioni di euro) che ha mostrato lacune nella fase di non possesso. Il compito di Lopez sarà quello di farlo maturare tatticamente per poi gettarlo nella mischia.

Sotto esame. Ha pagato Massimo Rastelli per tutti ma ora la squadra non ha più alibi. Il patron è stato chiarissimo: si aspetta un inversione di tendenza a stretto giro di posta. La società non lo dirà mai, però sono diversi i giocatori che dovranno dimostrare sul campo di meritarsi la conferma. Le prime otto giornate non sono sufficienti per dare giudizi attendibili, concetto ribadito anche dal presidente quando gli è stato fatto notare che forse sul mercato qualche errore è stato fatto. Ma i bonus sono finiti. Giulini pretende un cambio di marcia immediato e lo ha fatto capire senza usare giri di parole. Così come è sicuro che Lopez ha avuto assicurazioni che se sarà necessario, il Cagliari lavorerà sul mercato di gennaio per colmare le lacune nell’organico.

Trittico impegnativo. Il Cagliari giocherà tre partite in una settimana. Tutte in notturna. La prima mercoledì all’Olimpico contro una Lazio che viene dal trionfo allo Stadium contro la Juventus. Mercoledì alla “Sardena Arena” contro il Benevento (i tre punti sono una priorità) e la domenica dopo sempre all’Olimpico, ma di Torino contro i granata. Tre sfide dure, difficili, nelle quali bisognerà mettere qualcosa in cassaforte. I rossoblù non sono più nella condizione di poter dire che su questo e su quel campo si può perdere. Il concetto va ribaltato: in qualsiasi stadio si possono e si devono prendere punti per migliorare una classifica che in questo momento tiene i sardi fiori dalla zona retrocessione, ma non è certo bella da vedere.


 

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