La Nuova Sardegna

Sport

«È un derby-festa, ma voglio vincerlo»

di Paolo Muggianu
«È un derby-festa, ma voglio vincerlo»

Fiorini, presidente dell’Arzachena (che ha preso Varricchio), presenta la sfida con l’Olbia di domenica alle 20.30 al Nespoli

27 ottobre 2017
3 MINUTI DI LETTURA





ARZACHENA. Mancano due giorni allo storico primo derby tra i professionisti fra Arzachena e Olbia, che si giocherà alle 20.30 allo stadio Bruno Nespoli di Olbia, per l’occasione campo di casa dell’Arzachena.

E’ notizia di ieri sera l’acquisto, da parte smeraldina, del centrocampista Fabio Varricchio, classe 1995, ex Robur Siena. Si sta già allenando con i nuovi compagni e potrebbe essere tra i titolari domenica viste le sicure assenze di capitan Bonacquisti, infortunato, e Casini, squalificato.

Il presidente dell’Arzachena o Menio Fiorini commenta così lo stato d’animo che sta portando il suo gruppo alla sfida con i cugini in maglia bianca, la prima volta in serie C.

Presidente, quattro anni fa quando è stato eletto presidente dell’Arzachena, si sarebbe aspettato che avrebbe vissuto questo derby?

«Neanche per sogno. Noi stavamo nella nostra dimensione, in serie D da oltre un decennio, mentre l’Olbia ambiva a palcoscenici più importanti, quelli che per la sua storia il club merita. Pian piano abbiamo costruito un miracolo che ci ha portato in questa stagione a disputare la terza serie».

Un derby da giocare in casa, ma nel campo avversario. In queste prime dieci giornate di campionato avete giocato praticamente sempre in trasferta, visto che le gare interne sono al Nespoli di Olbia. E’ l’unico neo di una stagione sin qui positiva?

«In queste stagioni abbiamo sempre affermato che il Biagio Pirina era il nostro fortino, nel quale abbiamo costruito i successi della squadra. Purtroppo per i lavori di adeguamento della struttura alle norme della serie C, abbiamo iniziato questa stagione giocando le gare interne a Olbia e per questo devo pubblicamente ringraziare la società del presidente Marino che ci ha concesso di giocare sul loro terreno di gioco le nostre partite interne».

Che derby sarà?

«Conosciamo benissimo il valore dell’avversario, che ha una rosa importante, ma sinora noi abbiamo giocato alla pari con tutti. Faremo lo stesso domenica cercando di riprendere quanto abbiamo perso domenica scorsa quando siamo usciti sconfitti dal terreno di gioco di Carrara. Mi auguro che sia una giornata di sport, lo stadio deve essere completamente pieno e spero tanto che ci sia tanto biancoverde, sarebbe un bel segnale da parte degli arzachenesi. Spero che si presentino numerosi a questa partita, sentita da entrambe le parti».

La sua squadra a inizio stagione veniva indicata dagli addetti ai lavori come prima candidata al ruolo di materasso del girone, e invece sono arrivati tredici punti in dieci gare. Si aspettava questo inizio di campionato? Qual è il segreto di questo momento positivo?

«Sinora nessuno ci ha messo veramente sotto, quando abbiamo perso lo abbiamo fatto uscendo dal terreno di gioco a testa altissima tra gli applausi del pubblico avversario. È successo a Siena, a Pisa e a Carrara, segno questo che questa squadra ha le potenzialità di ben comportarsi al cospetto di avversarie anche dal passato importante, e in stadi che hanno visto anche la serie A. Il segreto di questo inizio di stagione è sicuramente da ricercare nel gruppo. Nonostante ci siano tante facce nuove, chi è arrivato in questa estate si è subito ambientato con chi è rimasto dall’anno scorso, formando un giusto mix di esperienza e gioventù».

In Primo Piano
L’intervista

Giuseppe Mascia: «Cultura e dialogo con la città, riscriviamo il ruolo di Sassari»

di Giovanni Bua
Le nostre iniziative