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«Cagliari credici, il colpaccio è possibile»

di Roberto Muretto
«Cagliari credici, il colpaccio è possibile»

L’ex Robert Acquafresca protagonista dell’ultima vittoria sull’Udinese: «Sau e Pavoletti come me e Cossu? Spero di sì»

17 novembre 2017
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CAGLIARI. L’ultima vittoria del Cagliari a Udine è lontana: 11 maggio 2008. A firmare quel successo sono stati Andrea Cossu e Robert Acquafresca. Quest’ultimo in Sardegna ha lasciato un pezzo di cuore. «Perchè è la città dove ho deciso di vivere quando smetterò di giocare. Ho sposato una sarda e ogni volta che posso torno a Cagliari. C’è stata la possibilità di vestire ancora la maglia rossoblù e mi avrebbe fatto piacere. Purtroppo non è successo».

Acquafresca è tesserato col Sion, serie A Svizzera. Ha segnato cinque gol in undici gare. Col Cagliari ha timbrato 105 presenze, realizzando 32 reti. «Ma quella di Udine non la dimenticherò mai, perchè è stata la partita nella quale ci siamo salvati matematicamente dopo un’incredibile cavalcata. Un piccolo miracolo dopo aver totalizzato solo 13 punti nel girone di andata. Ricordo che Conti era squalificato, noi giocammo una grande partita, vincendo con merito».

Robert è un tifoso del Cagliari e appena può segue le gare in televisione. «Ho visto le ultime due partite in casa ed ho sofferto - spiega -. Vincerle è stato fondamentale. La scorsa stagione la squadra ha fatto bene, ha avuto momenti difficili, uscendone benissimo. Quest’anno l’inizio è stato in salita e per certi versi anche un po’ sfortunato, il cambio dell’allenatore ha dato la scossa. La partita di Udine è un passaggio importante della stagione».

Diego Lopez è stato compagno di squadra e allenatore di Acquafresca. «Con lui ho sempre avuto un ottimo rapporto - spiega l’attaccante -. La società ha fatto la scelta giusta puntando su un uomo che conosce benissimo l’ambiente ed è legato al club. Con Diego ho giocato insieme ed è stato mio allenatore a Bologna. È un tecnico preparato, sa quello che vuole. Da calciatore era determinato, aveva una carica agonistica speciale, un trascinatore, un carattere di ferro. Spirito che sicuramente trasmette alla squadra».

L’attaccante torinese, 30 anni, sa come si vince a Udine ma non si sbilancia a dare consigli. «Perchè non ne hanno bisogno - dice -. È una partita difficile da pronosticare perchè si affrontano due squadre in ripresa. Per portare via punti dalla “Dacia Arena” bisognerà scendere in campo determinati, con la giusta cattiveria agonistica, consapevoli di dover lottare su ogni pallone. Secondo me il Cagliari sul piano delle individualità è superiore ai friulani ma questo non è sufficiente per vincere le partite. Il tutto va tradotto sul campo e mi auguro che questo succeda».

Andrea Cossu, Daniele Dessena e Luca Cigarini sono i giocatori che Acquafresca conosce bene. «Perchè tutti e tre sono stati miei compagni di squadra. I primi due sono legatissimi alla maglia rossoblù, ce l’hanno cucita addosso. Luca è arrivato quest’anno e secondo me non ha ancora espresso tutte le sue qualità. Sono sicuro che darà un contributo importante alla squadra».

L’ex rossoblù non ha dubbi sulla salvezza. «Non credo ci saranno problemi - aggiunge Acquafresca -. Ho visto la “Sardegna Arena”, uno stadio molto bello, funzionale. Deve diventare quello il punto di forza del Cagliari, è in casa che va costruita la salvezza. Io spero che domenica Pavoletti o Sau facciamo come abbiamo fatto io e Cossu nel 2008, una vittoria a Udine vorrebbe dire aver voltato pagina».

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