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Una Ferrari "sarda" da 8 milioni di dollari

Una Ferrari "sarda" da 8 milioni di dollari

Venduta all’asta negli Usa la vettura che vinse la prima Cagliari-Sassari-Cagliari

24 novembre 2017
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SASSARI. Qualche giorno fa è passata di mano per la cifra record di otto milioni di dollari. La notizia è finita sui giornali di mezzo mondo ma non ha sorpreso più di tanto gli appassionati dei motori e, in particolare della Ferrari. Otto milioni di dollari sono un piccolo tesoro ma anche il gioiello griffato “Cavallino” è un pezzo unico con una storia che merita di essere raccontata. Una storia con un capitolo sardo ricostruito con passione da Alberto Mario Pintus, presidente dell’Associazione di promozione sociale Cùlt di Ozieri e accompagnato da una splendida foto d’epoca. Eccola la Ferrari da 8 milioni di dollari in uno scatto di Salvatore Marras. L’auto è ferma in viale Adua, a Sassari, con altre barchette iscritte alla prima edizione della Sassari-Cagliari.

«Siamo nel 1952 – ricorda Pintus – e stava per partire seconda tappa della Cagliari-Sassari-Cagliari. Le vetture stavano per tornare verso sud e la Ferrari 166 MM Touring numero 10 era la prima a dover prendere in via. Era arrivata a Sassari davanti a tutti e vi rimase sino alla fine della gara, pilotata dal suo proprietario Emilio Giletti, uno di quelli che allora si chiamavano piloti-gentleman, gente non necessaria- mente piena di soldi ma che correva a proprie spese, a volte con enormi sacrifici».

I soci del “Cùlt” hanno ricostruito la storia della vettura e dei suoi proprietari. «Nata nel 1950 come vettura ufficiale della Scuderia Ferrari, l’auto fu carrozzata dalla “Touring Superleggera” di Torino con una elegante livrea “barchetta”e affidata in gara a Nuccio Bertone, proprio il Bertone che sulle carrozzerie ha costruito un piccolo impero.

L’imprenditore in seguito acquistò direttamente la 166 MM, vi corse ancora e poi, nel 1952, la cedette ad Emilio Giletti, il quale la tenne un paio di anni. Arrivata nelle mani di un altro pilota italiano, Luigi Bosisio, questi la affidò alle cure di Elio Zagato, che la trasformò in una elegante berlinetta, ridisegnando il muso e aggiungendovi una filante capote».

«Finita in seguito negli Stati Uniti per mano dell’importatore Luigi Chinetti – racconta Alberto Mario Pintus – , la vettura cambiò diversi proprietari e cambiò anche il motore. Qualcuno infatti sostituì il propulsore con un 8V Chevrolet. L’auto corse ancora in diverse classiche americane (Watkins Glen, Sebring. ecc.) prima di essere riportata, fortunatamente, alle origini con il motore Ferrari. Qualche giorno fa un altro passaggio i mano. La 166 MM è stata messa in vendita all’asta, durante la prestigiosa manifestazione motoristica di Pebble Beach e le quotazioni sono subito schizzate alle stelle. L’auto è finita nel garage di un appassionato che ha staccato un assegno da otto milioni di dollari tondi tondi».

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