La Nuova Sardegna

BOLOGNA. L’oggetto misterioso, catalogato dai soliti diffidenti tifosi della curva come l’ennesimo bidone arrivato a Cagliari, è diventato l’asso nella manica, l’uomo in più di una squadra che pian piano sta crescendo e si è incamminata con decisione verso la salvezza. Un trequartista con classe e grinta, giocate da sudamericano e disciplina. Joao Pedro è passato prima, nel 2014-2015, sotto le forche caudine della stagione della retrocessione, poi si è fatto il bagno di umiltà in serie B conquistando la promozione, e lo scorso anno è stato già determinante nella salvezza senza affanni raggiunta dal gruppo.

Ora però, con la fascia di capitano stabilmente sul braccio, Geraldino dos Santos Galvão, noto Joao Pedro o più brevemente “JP10”, ha innestato la marcia in più: cinque reti in 13 gare, capocannoniere del Cagliari nella stagione. Di queste reti, 4 sono state segnate in trasferta, solo una in casa nella sfortunata gara con il Genoa. Marchio importante già nella trasferta di Ferrara, con il gol della sicurezza dopo che Barella aveva aperto le marcature. Poi, a parte la rete in casa del Milan (sconfitta per 2-1), ecco la firma sulla vittoria di Udine e sul pareggio di Bologna. Joao Pedro, nato a Ipatinga (Stato del Minas Jerais) nel 1992, fa valere la classe brasiliana, quei cromosomi che hanno sempre un peso specifico nel calcio. In totale, con la maglia del Cagliari, in quattro campionati, ha segnato con quello di ieri, 30 gol. Nella sua prima stagione in A era arrivato a 5, quota raggiunta già con l’acuto di Bologna. Nella scorsa stagione era salito a quota 7. Ma ovviamente, visto il ritmo con cui sta viaggiando, l’augurio è che vada ben più su. (en.g.)