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Nuoro, volano insulti e cadono panchine

 Nuoro, volano insulti e cadono panchine

Barbaricini travolti dal Latina: Artedino scende in campo e risponde con un gestaccio agli ultras, poi caccia l’allenatore

11 dicembre 2017
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NUORO. Sul “Frogheri” cala la nebbia ma non è solo quella climatica. La prima avversità sono i tre gol che il Latina rifila ai verdazzurri di casa, nella sedicesima gara della “D”. Ne fa le spese l’allenatore Massimo Agovino, esonerato dalla società, quando gli animi sono ancora in fermento e non si è spenta l’eco dell’ennesima caduta stagionale. Ma non è tutto. Dopo il triplice fischio della signora Bianchini di Terni, a scendere in campo è il presidente della Nuorese, Michele Artedino, che va sotto la gradinata a rispondere agli attacchi degli ultras con un gestaccio. Loro insistono e gli chiedono di andarsene. Scontro dunque oltre il pittoresco.

La colpa è quella di un’annata sbagliata, iniziata con le promesse di un torneo di vertice e oggi infilata nell’inferno dei play-out, dopo la decima sconfitta. La paura è data anche dall’assenza di segnali concreti per sperare in una ripresa. Il tutto nonostante da settembre a oggi sia stato cambiato l’allenatore, con Agovino al posto di Peddio. Ci sia stata ampia rotazione persino tra i direttori sportivi, con incarico passato da Salvatore Casapulla, a Gianfranco Moro, e nei giorni scorsi a Vittorio Tossi, già a Nuoro nelle prime stagioni della quarta serie.

Le possibilità di modificare la china sono affidate proprio all’ultimo arrivato, chiamato a portare a Nuoro i giocatori per dare una fisionomia e iniezioni di energia a un gruppo che in rare occasioni si è dimostrato una squadra. Gli innesti sono attesi già dalle prossime ore, così come il nuovo tecnico che sarà ufficializzato oggi stesso.

Per il momento le voci citate sono quelle dei partenti. Ieri vi si è aggiunto il centrale difensivo Gerardo Strumbo. Fuori da Nuoro per motivi familiari, questa la versione della società. Ma non è escluso che possa approdare in altri lidi. L’assenza del difensore originario di Catanzaro si è avvertita ancor di più ieri al cospetto del Latina. Squadra quadrata e tecnica, con uomini dalle misure fisiche considerevoli, tanto da contribuire anch’esse a fare la differenza.

La Nuorese ha ripresentato i nuovi Argiolas e Lazazzera, e imperniato la difesa su Scintu, che non ha demeritato. Il suo impegno, così come quello di Konè e Verachi, poteva avere miglior sorte, se sul fronte opposto i nomi non fossero quello del capitano Catinali, dell’ex Torres Cossentino e soprattutto di Iadaresta, centravanti con 10 stagioni tra terza e quarta serie e un centinaio di gol. Uno lo infila anche alla Nuorese, al 66’, con una mezza girata in area e pallone piazzato nell’angolino più lontano, dove Calandra non può arrivare. Marcatura che vale il 2 a 0 parziale, dopo la rete di apertura dell’ala sinistra Scibilia, al 19’, lesto a galoppare in mezzo alla difesa locale e infilare in porta.

La seconda stoccata vale un kappaò per i laziali. Tanto più netto quando al 72’ tra i verdazzurri e il gol si frappongono anche i legni della porta di Bartolameotti, sulla punizione dal vertice destro dell’area di Konè: il sinistro dell’ivoriano è perfetto, ma va a stamparsi all’incrocio. I verdazzurri vanno in affanno, anche perché le energie nervose si sono esaurite e la verve fisica ha dovuto fare i conti col campo pesante per la pioggia. Si perde persino il ricordo di un primo tempo iniziato non male. Caratterizzato da alcune conclusioni degne di nota di Mancosu e Cadau.

Così come l’avvio di ripresa, con i cross in area di Tupponi e dello stesso Konè che non trovano però alcun compagno per la deviazione in porta. Il Latina chiude il conto nelle fasi di recupero, con un colpo di testa di Cossentino.

Francesco Pirisi

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