La Nuova Sardegna

Sport

Tutti stretti attorno a “papà” Lopez

di Roberto Muretto
Tutti stretti attorno a “papà” Lopez

Il Cagliari è un gruppo granitico che sa soffrire. L’allenatore: «La disponibilità dei ragazzi è totale, così si va lontano»

11 dicembre 2017
3 MINUTI DI LETTURA





CAGLIARI. «Siamo contenti del lavoro di Diego Lopez, la squadra lo segue». Parole che il presidente del Cagliari Tommaso Giulini ha detto prima della gara con la Sampdoria. Il campo ha confermato che quello rossoblù è un gruppo granitico, nessuno canta fuori dal coro. Uno per tutti, tutti per uno è la parola d'ordine. La disponibilità data dai portieri Cragno e Rafael ad andare in campo nonostante gli acciacchi, è la cartina di tornasole del clima che si respira ad Asseminello. Il merito di aver creato una famiglia è tutto dell'allenatore che ha la fortuna di avere uno spogliatoio sano, di bravi ragazzi, consapevoli che quando indossano la maglia rossoblù devono onorarla. Il pari in rimonta con i blucerchiati è la riposta più bella che un tecnico si può aspettare in una partita che sembrava destinata a finire malissimo. Sotto di due gol, sostituzioni esaurite dopo 40' per infortuni a catena, se non hai carattere rischi di naufragare. Il Cagliari, invece, ha saputo rialzarsi, mettendo in cassaforte un altro punto nel percorso di avvicinamento al traguardo salvezza.

Carattere. I rossoblù assomigliano sempre di più a Lopez. Quando giocava, Diego era un gladiatore, uno che non si arrendeva mai. La squadra ha lo stesso spirito battagliero. «I ragazzi stanno dimostrando di avere cuore - le riflessioni del mister uruguaiano -, solo se sai soffrire riesci a rimettere in piedi partite comequelle di sabato». I concetti sono chiarissimi: il Cagliari ha preso coscienza delle proprie potenzialità ma anche dei propri limiti. «Dobbiamo sempre guardare in faccia la realtà», ripete Lopez. Concetto che lo spogliatoio ha fatto proprio, traducendolo sul campo.

Sorprese. Una delle più belle è Van der Wiel. Il difensore olandese, considerato un oggetto misterioso, adesso che la condizione fisica è migliorata, comincia a fare vedere le sue qualità. Sabato ha sostituito Faragò, calandosi nel clima della gara in un amen. Bene in copertura, benissimo negli inserimenti e nel crossare in corsa. «Io non sono sorpreso - le considerazioni del tecnico del Cagliari -, sapevo che col lavoro le sue qualità sarebbero venute fuori. E' un giocatore che darà un contributo importante alla nostra causa». Un messaggio a quei (per fortuna) pochi tifosi che hanno fischiato il giocatore quando è entrato in campo. Van der Wiel può diventare un’opzione importante in una squadra che non ha una panchina lunghissima e necessita di qualche aggiustamento in corsa. A gennaio il ds Rossi qualche operazione in entrata la farà.

Duttilità. Joao Pedro è sempre più leader. Ha cominciato la partita da seconda punta, poi per esigenze tattiche ha fatto la mezzala sinistra. Il brasiliano si è calato nella parte senza esitare. Ha colpito il suo spirito combattivo e soprattutto il grande apporto dato in fase di non possesso. Uno con le sue caratteristiche non è portato alla lotta, ma Joao Pedro sa mettere da parte il fioretto e sfoderare la sciabola quando è necessario. «E' un ragazzo che si sa sacrificare - la riflessione di Lopez -. Ho sempre detto che può darci tanto anche da centrocampista di sinistra e sabato lo ha dimostrato ancora una volta. Con le sue qualità può fare tutto».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

In Primo Piano
La polemica

Pro vita e aborto, nell’isola è allarme per le nuove norme

di Andrea Sin
Le nostre iniziative