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Cori razzisti contro Matuidi: tweet di scuse della società

Cori razzisti contro Matuidi: tweet di scuse della società

CAGLIARI. «Non posso lasciar passare senza reagire». Blaise Matuidi, le ferite non si scordano. E fanno sempre più male: insultato per il colore della pelle. Alla Sardegna Arena, da un manipolo di...

08 gennaio 2018
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CAGLIARI. «Non posso lasciar passare senza reagire». Blaise Matuidi, le ferite non si scordano. E fanno sempre più male: insultato per il colore della pelle. Alla Sardegna Arena, da un manipolo di sciocchi della Nord che si erano distinti anche la scorsa stagione ricoprendo di buu Sulley Muntary, al Sant'Elia con il Pescara. Sabato notte, il bis. Contro la mezzala della Juve, ex Paris Saint Germain.

La scena è ordinaria: un contrasto, il numero 14 bianconero va spalla a spalla con Romagna, che non cede di un centimetro, e si ritrova sotto le tribune. Partono i coretti. Il francese, classe '87, richiama l'attenzione di Calvarese. L'arbitro, poco in giornata, tira dritto. Parla e incoraggia, ma il match prosegue. Pjanic e Benatia consolano il compagno. Anche i rossoblù lo confortano. Si prosegue. Ma l'episodio capitato poco dopo la mezzora di Cagliari-Juventus, è e rimane vergognoso.

Matuidi ieri, a metà mattina, ha risposto sui social. «Ho assistito a scene di razzismo durante la partita. Le persone deboli cercano di intimidire con l'odio. Io non riesco a odiare e posso solo essere dispiaciuto per coloro che danno questi cattivi esempi. Il calcio è un modo per diffondere l'uguaglianza, la passione e l'ispirazione ed è questo per cui sono qui. Pace».

Ecco, persone deboli. Che con la civiltà, il calcio, lo sport e il tifo c'entrano poco o nulla. Il Cagliari si è scusato col centrocampista bianconero su Twitter: «Sei un grande giocatore. Esempio per i giovani. Ci scusiamo con te se sei stato insultato alla Sardegna Arena per il colore della tua pelle. Il razzismo non ha nulla a che fare con il popolo sardo. Solo l'ignoranza può spiegare certi comportamenti. Rispetto». Parole che mettono la parola fine al bryutto episodio.

Non si escludono provvedimenti del giudice sportivo: di recente, il Verona è stato punito con una multa pesante. Peraltro, in casa Cagliari c'è un precedente: il 30 aprile scorso Muntari è stato insultato con coretti razzisti. Al Sant'Elia scoppia un pandemonio. Muntari sbraita, indica i pseudo tifosi, compagni, avversari e arbitro provano a calmarlo. Ma l'ex Inter e Milan non ci sta, va a parlare con il quarto uomo. Poi, parla con l'arbitro Minelli. È nervoso, agitato. Il direttore di gara lo ammonisce. Muntari va verso il tunnel degli spogliatoi. La partita prosegue, la figuraccia è pesante. Di quel pomeriggio, si salva solo un passaggio: la vittoria, in gol Joao Pedro, certifica matematicamente la permanenza in A dei ragazzi di Rastelli. Per il resto, poco o nulla.

Mario Frongia

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