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Baby talenti sull’asse Olbia–Cagliari

Baby talenti sull’asse Olbia–Cagliari

Risultati positivi delle giovanili del club gallurese. Pittalis: «Esempio da imitare»

26 gennaio 2018
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OLBIA. La fabbrica dei talenti viaggia a pieno ritmo. Qui nasce l’Olbia del futuro, garanzia di giovani promettenti che danno alla società una prospettiva in termini tecnici e anche, se non soprattutto, economici. La serie C o un futuro più ambizioso dipendono molto da questo bacino di calciatori in erba che sgomitano ogni giorno su un campo verde. Dietro il grande lavoro c’è Giovanni Pittalis, ex bandiera dell’Olbia, oggi responsabile del settore giovanile agonistico dei bianchi. Si parte dai Giovanissimi regionali di Uscidda, che contro l’Oliena hanno ottenuto la quinta vittoria consecutiva. Poi si passa all’Under 15 e 17 di mister Ricci e Casula, che vengono da una serie importante di risultati, per arrivare all’ultimo anello che precede la prima squadra, rappresentato dalla Berretti, allenata da mister Raineri: che con la vittoria nel derby contro l’Arzachena hanno agganciato la zona playoff. Berretti, Under 15 e 17 disputano campionati nazionali. «Questa stagione ci sta regalando grandi soddisfazioni, abbiamo fatto progressi rispetto all’anno scorso, quando siamo partiti da zero per confrontarci con importanti realtà calcistiche a livello nazionale – spiega Giovanni Pittalis –. L’esperienza ci è servita ed ora i ragazzi stanno raccogliendo i frutti con buone posizioni in classifica».

Il settore giovanile dell’Olbia vive in simbiosi con il Cagliari, la cui partnership rappresenta un’opportunità, potendo contare su molti ragazzi promettenti in arrivo dal settore giovanile di una squadra di serie A, ma anche aspettative per un percorso inverso. «Questa collaborazione cambia l’approccio al settore giovanile, rappresentando una importante opportunità per attingere al lavoro dei tecnici del Cagliari, oltre ai ragazzi del vivaio che possono cogliere la possibilità di giocare tra i professionisti in una società importante come l’Olbia – sottolinea Pittalis –. Tra i ragazzi del Cagliari arrivati in Gallura credo che l’esempio sia Marongiu, che è maturato qui da noi ed è tornato a giocare da capitano nella Primavera del Cagliari».

In un calcio che cambia, la selezione diventa ancora più importante. «Oggi ci sono sempre meno ragazzi che giocano a calcio mentre per noi era più facile prendere un pallone e scendere sotto casa – conferma Pittalis –. Per quanto riguarda il salto dal settore giovanile alla prima squadra, va detto che ogni ragazzo ha tempi diversi. Pennington, per fare un esempio, è arrivato a giocare titolare in serie C sulla base di un percorso molto breve ma nulla toglie che suoi coetanei possano diventare forti come lui, o anche di più, in tempi più lunghi». Il nome di un baby dell’Olbia di particolare talento? «Sarebbe riduttivo fare un solo nome. Nelle tre squadre giovanili nazionali e nei Giovanissimi regionali, su un centinaio di calciatori, ne abbiamo una decina che definirei super top, che possono essere considerati delle vere e proprie promesse. Il nostro settore giovanile è un serbatoio importante per la prima squadra e per questo continueremo a puntarci».

Giandomenico Mele

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