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«Ora la Dinamo impari la lezione»

di Andrea Sini
Scott Bamforth e l'assistant coach Giacomo Baioni
Scott Bamforth e l'assistant coach Giacomo Baioni

Basket, Scott Bamforth: «Vittoria importante: dobbiamo giocare sempre come nel secondo tempo contro Bologna»

13 febbraio 2018
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SASSARI. Via dalla crisi, dalle paure e dalle proprie debolezze. La vittoria in rimonta sulla Virtus Bologna potrebbe rappresentare un crocevia della stagione, ma solo se la Dinamo lo vorrà veramente: il carattere, la determinazione e la grande coesione di squadra visti domenica mattina sono gli elementi più signficativi che accompagneranno i sassaresi nelle tre settimane senza partite che si sono aperte ieri. Domenica il campionato si ferma per la Final Eight, poi via agli impegni delle varie nazionali in vista delle qualificazioni ai Mondiali: il Banco “offrirà” all’Italia Achille Polonara, al Canada Dyshawn Pierre e al Kosovo Scott Bamforth e Shawn Jones, anche se le condizioni di quest’ultimo vanno valutate. La Dinamo tornerà in campo solo il 4 marzo sul campo della Ea7 Armani Milano.

Via le paure. «Abbiamo fatto un un passo importante, ovviamente non decisivo, perché la stagione è ancora lunghissima», commenta Scott Bamforth. Il secondo tempo della sfida contro le Vu Nere di coach Ramagli spazza comunque via molte delle paure e delle debolezze che i biancoblù hanno più volte palesato. Perché anche domenica i sassaresi sono entrati in campo con addosso il terrore. «Sono d’accordo – dice Bamforth – Il primo tempo è stato un disastro dal punto di vista offensivo, perché avevamo paura, avevamo poca fiducia in noi stessi ed è di questo che abbiamo parlato negli spogliatoi durante l’intervallo. Ci siamo detti che in attacco sarebbe stato necessario fare un passo avanti, anziché un passo indietro. Per fortuna dal punto di vista difensivo non eravamo andati così male, e questo ci ha consentito di limitare i danni».

La svolta. Infatti dopo il riposo la scintilla è scoccata subito. «Ci siamo messi a giocare a basket, scrollandoci di dosso qualsiasi insicurezza – prosegue la guardia biancoblù, classe 1989 –. Abbiamo deciso che avremmo anche potuto commettere qualche errore, ma non ci saremmo tirati indietro. Volevamo dimostrare di essere in grado di combattere e vincere contro tutto e contro tutti. Abbiamo combattuto, punto. E questo ci insegna un’altra cosa: che se vogliamo vincere non è necessario giocare, bisogna combattere sino all’ultimo secondo delle partite, bisogna giocare in quel modo. Di solito le lezioni si imparano dalle sconfitte, stavolta dobbiamo fare in modo che questa vittoria e il modo in cui è stata ottenuta ci insegni qualcosa. In tutto questo, il pubblico ha avuto un ruolo determinante, perché nel secondo tempo ci ha trascinati».

Un futuro tutto da scrivere. Se la lezione sia stata imparata o meno, lo dirà soltanto il campo. Nel frattempo la Dinamo torna ad accomodarsi in zona playoff, con la prospettiva di poter lavorare per tutta la sosta con la mente sgombra e senza pressioni. «Dobbiamo migliorare tutti – conclude Bamforth –, ma siamo una buonissima squadra e anche in quest’ultima occasione tutti i giocatori hanno dato un contributo importante. Ripeto, il campo ci ha confermato che se giochiamo come nel secondo tempo possiamo andare lontano».

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