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Langella ed Esposito: «Bella esperienza al Chievo ma noi tifiamo il Cagliari»

di Roberto Muretto
Esposito e Langella in nazionale per Italia-Russia a Cagliari del 2005
Esposito e Langella in nazionale per Italia-Russia a Cagliari del 2005

I due doppi ex giocano in anticipo la sfida «Con Lopez la squadra è cresciuta e sabato non si accontenterà del pareggio» 

14 febbraio 2018
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CAGLIARI. Verona è una città che conoscono bene. Mauro Esposito e Antonio Langella hanno indossato la maglia del Chievo, oltre a quella del Cagliari. Ricordano con piacere le due esperienze ma il loro cuore palpita per i colori rossoblù. «Non chiedeteci per chi faremo il tifo - dicono quasi si fossero messi d’accordo -, quello che abbiamo vissuto a Cagliari è indimenticabile, anche se al Chievo siamo stati benissimo»

. I due ex non saranno al “Bentegodi” guarderanno la partita in televisione. «Il Chievo sembra che non giochi mai in casa - spiega Langella -, perchè a Verona la squadra seguita è l’Hellas. I tifosi non sono tantissimi e mi sorprende sapere che ci sono state contestazioni. Personalmente ricordo la grande festa quando ci siamo salvati dopo aver totalizzato solo 11 punti dopo il girone di andata. Quello è stato un piccolo miracolo che ho nel cuore». Ragionamento cha fa anche Esposito: «Al Chievo c’è l’ambiente ideale per lavorare. Una società organizzata, gestita in modo razionale da un presidente capace ed equilibrato, sempre con i piedi per terra».

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I due ex rossoblù conoscono benissimo Diego Lopez. Quando è stato chiamato alla guida del Cagliari erano sicuri che avrebbe fatto bene. «Perchè ha carisma e riesce a stimolare i giocatori - spiega Antonio Langella -. Sa farsi capire e soprattutto sfrutta le qualità dei singoli. Da quando è arrivato lui la squadra ha più equilibrio, più soluzioni di gioco, combatte. Diego da calciatore era cattivo agonisticamente, non aveva paura di nulla. La squadra gli assomiglia». Sulla stessa lunghezza d’onda anche Esposito: «Diego ha cambiato il modulo e i risultati gli stanno dando ragione. Ho notato miglioramenti nella fase difensiva e non poteva essere diversamente perchè lui è stato un grande centrale. Credo che il presidente Giulini lo abbia scelto perchè Lopez è sì uruguaiano ma sardo di adozione».

L’infortunio di Luca Cigarini è un problema in più. «Non ci voleva - sottolinea Langella -. Si è fermato nel momento migliore della stagione. Stava segnando gol importanti, era un punto di riferimento in mezzo al campo. Non sarà facile sostituirlo. Non credo che Diego cambierà il modulo». Mauro Esposito è ancora più esplicito: «Il Cagliari non ha in organico un calciatore con queste caratteristiche, Lopez deve studiare una soluzione adeguata per non alterare gli equilibri raggiunti. Ho letto che i candidati sono Barella o Padoin. Secondo me più il primo del secondo».

Sulla salvezza entrambi non hanno dubbi. «Il Cagliari è più forte di almeno sei-sette squadre - commenta Langella - ed è abituato a lottare per salvarsi. Con Lopez, di questo sono certo, non ci saranno distrazioni. Credo che i rossoblù raggiungeranno in anticipo la quota tranquillità». «La salvezza non è in discussione - dice sicuro Esposito -, anche se non bisogna mai rilassarsi».

Sulla sfida del Bentegodi” nessuno dei due si sbilancia. «Non sarà facile - conclude Antonio Langella - ma il Cagliari non andrà per accontentarsi del pareggio. Se Lopez non è cambiato in questi anni, lui vuole sempre giocarsela e provare ad ottenere il massimo». Esposito è convinto che la paura di perdere potrebbe condizionare la gara. «Penso sarà una partita d’attesa per entrambe. Nessuno si sbilancerà. È uno scontro diretto e perderlo potrebbe avere ripercussioni. Alla fine un pareggio potrebbe andare bene a tutti».

©RIPRODUZIONE RISERVATA


 

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