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Lopez ridisegna il Cagliari su Barella

di Mario Frongia
Lopez ridisegna il Cagliari su Barella

Alla vigilia della trasferta sul campo del Chievo il mister sfoglia la margherita ma parte da una certezza: la difesa ritrovata

15 febbraio 2018
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CAGLIARI. La zampata vincente al "Bentegodi"? Perché no. Dopo Sassuolo, la seconda trasferta di fila in casa di una diretta concorrente per la salvezza, qual è il Chievo, mette il Cagliari di fronte a un bivio. I rossoblù hanno testa e gambe per provare il balzo che potrebbe essere decisivo per la permanenza in A. Con l'aiuto del calendario - la Spal gioca a Napoli, il Sassuolo a Bologna, Benevento e Crotone si scornano tra loro: ma guai a fidarsi troppo dei risultati chiusi a priori - e grazie a un gruppo che ha percepito la delicatezza del momento, Lopez può tentare lo sgambetto esterno ai danni dei veneti. La sola remora, superabile con rivisitazione tattica, arriva dall'infermeria: a Cigarini, frattura e stop di un mese con rientro ipotizzabile il 17 marzo a Benevento, si è aggiunto Faragò. L'esterno ha svolto differenziato e lamenta ancora fastidi alla schiena.

Muraglia solida. Il Cagliari che ha invertito la rotta anche sul fronte delle reti incassate - tra le chiavi blinda-salvezza - mette in fila numeri incoraggianti. Dal match alla Sardegna Arena contro la Spal, la porta è inviolata. E ancora prima, a Crotone, Cragno ha subito il gol dal dischetto. In breve, la difesa dei rossoblù, quattordicesimi, con 34 reti subite è l'ottava del campionato e mette in fila Bologna (37, tredicesima con 27 punti), Chievo, Crotone e Sassuolo (41), Spal (46), Verona (48) e Benevento (56). E anche i quattro pareggi (Bologna, Sampdoria, Crotone, Sassuolo) confermano una buona dose di praticità e cinismo, indispensabile per stare in A.

I dubbi di Lopez. Con Cigarini che potrebbe riapparire a marzo (il 17, Benevento-Cagliari) e Faragò ancora a metà servizio e reduce da tre giorni di terapie e lavoro personalizzato per i fastidi alla schiena che l'hanno bloccato nella rifinitura pre Sassuolo, Lopez ragiona su protagonisti e modulo. In regia la scelta verte su Barella, 70 per cento di probabilità di partire dal via da play basso, e Padoin. Ci sarebbero anche le idee Cossu - sconsigliabile viste le prove in casa in Coppa Italia col Pordenone (1-2) e Fiorentina (0-1) - e Dessena. Ma anche la mezzala, pur esperta, non ha dimestichezza con un ruolo che richiede tempi di gioco, ritmo e giocate di qualità. Da qui alle possibili variazioni del modulo - il 3-5-2 è il riferimento del tecnico uruguagio - ci si può sbizzarrire. La mediana più quotata, ma conoscendo Lopez tutto è possibile, è quella con Padoin-Ionita-Barella-Joao Pedro-Lykogiannis. Ovviamente, se Faragò non recupera. Viceversa l'esterno ex Novara va a destra e Padoin si piazza a sinistra con uno tra il greco e Dessena più Joao Pedro che giostra da seconda punta al fianco di Pavoletti. Sull'assetto visto in passato, il 3-4-1-2, in una battaglia quale sarà quella del "Bentegodi" è poco utile rimuginare. L'unica sorpresa potrebbe giungere da un avvio con Pavoletti boa alta e uno tra Farias e Sau al fianco di Joao Pedro. Il tutto andrebbe a discapito di Ionita, alle prese con una condizione altalenante. Un altro disegno porterebbe a due registi, Barella e Padoin, con Faragò-Ionita-Joao Pedro-Dessena o Lykogiannis e Pavoletti terminale offensivo. Si vedrà.

Intanto cresce l’attesa per la sfida di lunedì 26 con il Napoli. La prevendita sta andando a gonfie vele e un risultato positivo contro il Chievo non potrà che fare bane anche al cassiere della società rossoblù.

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