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Arianna Fontana cerca uno storico bis nei 1500

Arianna Fontana cerca uno storico bis nei 1500

Short track protagonista oggi anche con la Valcepina. Nel biathlon la Wierer vuole riscattarsi

17 febbraio 2018
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PYEONGCHANG. Un oro già conquistato e la voglia di non fermarsi per Arianna. L'occasione del riscatto per Dorothea, perché doveva essere la sua Olimpiade e invece è ferma a quota zero.

I Giochi di PyeongChang sono pronti a girare la boa, e in casa Italia due delle donne di punta sono attese da un altro appuntamento clou: la Fontana, forte del titolo nei 500 dello short track - la sua gara - torna nell'ovale ghiacciato di Gangneung a caccia di un altro sogno sui 1500. Quattro anni fa a Sochi fu bronzo e la campionessa lombarda lo ha già detto: non farà sconti a nessuno.

L'olimpionica ha tenuto dritta la barra, ha passato la vigilia allenandosi con l'inseparabile marito Anthony a provare i quattordici giri della distanza più lunga. Non sarà semplice, la concorrenza è alta, lo ha ripetuto anche lei, che però ribadisce: «I Giochi non sono finiti, resto concentrata su tutti i fronti». La portabandiera italiana scende in pista per le qualificazioni nella prima batteria e dovrà subito guardarsi da una delle coreane in gara, Sukhee Shim. L'altra, Minjeong Choi, arrivata al fotofinish con l'azzurra nei 500 e poi penalizzata, vincitrice di tre gare in coppa del mondo, cercherà la rivincita. Occasione di riscatto per Martina Valcepina, sopraffatta dalla pressione della gara d'esordio.

Da Gangneung all'Alpensia biathlon, in contemporanea ci sarà Dorothea Wierer a giocarsi la quarta carta del mazzo. L'altoatesina, tra le più attese di questi Giochi coreani, finora non ha raccolto nulla. Diciottesima nello sprint, quindicesima nell'inseguimento, settima nella 15 km: ora c'è la mass start per raddrizzare un'Olimpiade sì condizionata dal meteo, soprattutto dal vento, lo stesso però con cui hanno dovuto fare i conti tutti tra corsa sugli sci e poligono. L'azzurra non ha gradito le critiche, oltre al fuso e ad altre noie. Ora però niente più scuse.

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