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Il mondo del calcio piange Astori, un campione buono amato da tutti

Enrico Gaviano
Davide Astori in allenamento in nazionale con Nicolò Barella
Davide Astori in allenamento in nazionale con Nicolò Barella

Con il Cagliari 174 partite, tre gol, e l'esordio in azzurro. Poi la Roma e la Fiorentina

04 marzo 2018
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CAGLIARI. Davide Astori è morto a 31 anni nella stanza d'albergo di Udine dove era in ritiro con la sua squadra, la Fiorentina, di cui era capitano. Questa morte, improvvisa, per arresto cardiaco è entrata violentemente nel mondo dorato del pallone. Il calcio italiano è sotto choc. Rinviate tutte le partite, c'è solo spazio per il dolore e il pianto. Colpisce di questa vicenda il fatto che un uomo giovane, super controllato per i ciclici check-up, un campione della serie A italiana, un azzurro, sia morto così. Oltretutto mentre dormiva e non in campo, come già era successo ad altri calciatori italiani, come Renato Curi o Piermario Morosini.

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Un campione buono. Colpisce anche perché Davide Astori, che era nato a San Giovanni Bianco in provincia di Bergamo il 7 gennaio del 1987, era un giocatore  molto amato. Forse per il suo carattere riservato, umile, mai fuori dalle righe. Corretto in campo come pochi, nonostante il ruolo di mastino della difesa. Corretto nello spogliatoio, con i giornalisti, e fuori dal campo.

La carriera. Un grande campione che ha vestito in serie A le maglie di Cagliari, per sei campionati, Roma, un'annata, e Fiorentina, altre tre stagioni. In totale 289 partite in serie A e 7 gol. Le sue capacità di centrale di difesa di ottimo livello, lo hanno portato anche in nazionale dove ha collezionato 14 presenze e un gol (contro l'Uruguay nella Confederation Cup). In azzurro c'è arrivato da giocatore del Cagliari, e questo è un merito in più nella carriera di Astori, visto che sono sempre di meno i giocatori rossoblù chiamati in nazionale.

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Il Cagliari. Astori era arrivato a Cagliari nel 2008, portato in rossoblù da Massimo Cellino. Un altro colpo prestigioso del presidente rossoblù. Astori infatti  in rossoblù ha giocato ben 174 partite segnando tre reti. La prima delle quali, guarda caso, proprio con la Fiorentina. Astori, scuola Milan, era stato preso in comproprietà da Cellino (1 milione e 200mila euro il costo). L'esordio in serie A a 21 anni il 14 settembre 2008, in un Siena-Cagliari finito 2-0 per i toscani.

Roma e Fiorentina.  Dopo le sei stagioni rossoblù nel 2014 la cessione in prestito per 2 milioni alla Roma nel 2014. Con i giallorossi un solo campionato con 24 partite e un gol. Quindi l'anno successivo, con il Cagliari in B, la cessione in comproprietà alla Fiorentina per 2 milioni, più altri 5 che la Fiorentina darà nella stagione successiva per perfezionare l'acquisto definitivo. In totale, in viola, ha giocato 91 partite segnando tre reti.

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L'azzurro. In nazionale, Astori, ha giocato 14 partite, esordendo in amichevole a Kiev contro l'Ucraina il 29 marzo 2011. Un gol messo a segno contro l'Uruguay il 30 giugno 2013  nella confederation cup a Salvador de Bahia (2-2 il finale). Il primo gol di un giocatore del Cagliari in nazionale dopo 40 anni dall'ultimo siglato da Riva nel 1973 alla Svizzera.

Le reazioni. Il mondo del calcio sconvolto piange  la scomparsa di Astori. Dall'ex ct Prandelli a Marchisio, da Nainngolan Lijaic, il cordoglio e il dolore è immenso. I giocatori del Cagliari hanno appreso della morte durante il riscaldamento sul terreno di gioco di Marassi, poco prima dell'avvio di Genoa-Cagliari, poi saltata insieme al resto del programma di serie A e B. C'è chi lo conosceva bene, come Diego Lopez o Andrea Cossu, Daniele Dessena e Marco Sau, oltre a tutti i componenti dello staff a cominciare dal medico Marco Scorcu. Con lui si sono allenati anche altri componenti della squadra come Alessio Cragno e Joao Pedro. Nicolò Barella ha partecipato con lui ad alcuni ritiri della nazionale. Giocare, con questo peso assurdo sul cuore, sarebbe stato impossibile...

 

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