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La Dinamo risponde presente e passa a Capo d’Orlando

di Andrea Sini
La Dinamo risponde presente e passa a Capo d’Orlando

Blitz sul difficile campo siciliano dopo lo schiaffo dell’eliminazione dalla Europe Cup Grande prestazione a livello offensivo con 6 uomini in doppia cifra e oltre 100 punti segnati

19 marzo 2018
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INVIATO A CAPO D’ORLANDO. Non ha risolto definitivamente i suoi problemi, non ha ancora fatto nulla, ma se non altro è viva e lotta insieme alle altre. Lo schiaffo di Le Portel, la ramanzina del presidente Sardara e la tre-giorni di ritiro in terra siciliana svegliano la Dinamo, che nonostante l’assenza di Planinic vince con grande autorità sul caldissimo campo di Capo d’Orlando per 89-103, mandando 6 uomini in doppia cifra. La terza vittoria esterna stagionale, tre mesi e mezzo dopo il blitz di Montichiari con l’allora capolista Brescia, permette al Banco di fare un altro passettino verso i playoff.

La reazione. L’eliminazione dalla Europe Cup obbliga i sassaresi a concentrarsi sull’unico obiettivo stagionale rimasto, con la classifica corta e scivolosa e la piazza che chiede una svolta. Il campo della Betaland, ultima in classifica e per questo affamata di punti, poteva rappresentare la trappola perfetta per una squadra che ha dimostrato di avere talento e cuore, ma non certo sangue freddo nei momenti complicati. Invece al PalaSikeliArchivi i sassaresi di Pasquini hanno tirato fuori una prestazione di altissima qualità a livello offensivo, andando ancora oltre quota 100, dopo i 102 rifilati alla Vanoli una settimana fa.

Testa e gambe. A livello difensivo c’è ancora parecchio da fare, ma l’elemento più interessante emerso ieri a Capo d’Orlando è stata la grande capacità dei biancoblù di leggere le situazioni: sono arrivati ottimi tiri sia dall’area (64%) che da fuori (46%), e soprattutto Stipcevic e compagni hanno mantenuto sempre la barra dritta, anche quando il clima stava iniziando a farsi incandescente. In campi come quello della Betaland, si sa, è sufficiente una scintilla per fare scoppiare un incendio. Invece stavolta Sassari ha sempre tenuti aperti gli irrigatori, spegnendo ogni velleità di rimonta con canestri puliti, puntuali, cinici. A tutto questo, si può aggiungere il buon atteggiamento mostrato nelle situazioni di palle vaganti e a rimbalzo: avere contenuto al massimo il passivo (33-31), con l’aggiunta di 4 rimbalzi di squadra, spiega molto della mentalità vista ieri.

Vietato rallentare. Se prima di questa gara la Dinamo era al sesto posto, nonostante la vittoria di ieri i sassaresi sono scivolati di una posizione. Scherzi di una classifica che resta cortissima, legata com’è agli scontri diretti, e che non consente distrazioni. La squadra di Pasquini, comunque, nelle ultime quattro gare ha perso soltanto a Milano e ora, con l’atteso rientro di Planinic, si prepara ad affrontare Varese, ieri vittoriosa a sorpresa su Avellino. C’è una settimana intera per pensarci.

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