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L’analisi di Bacciu: torneo senza padroni sarà un finale caldo

 L’analisi di Bacciu: torneo senza padroni sarà un finale caldo

Il mister della Dorgalese fa il punto a sette turni dal termine «Ossese e Porto Rotondo favorite, ma occhio alle sorprese»

26 marzo 2018
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SASSARI. A sette turni dalla fine il campionato di Promozione (girone B) promette ancora sorprese, in vetta come in coda, e denota grande vivacità. Poche certezze e tante speranze di centrare gli obiettivi, che per Ossese e Porto Rotondo puntano in alto, per Fonni e Ozierese profumano di playoff mentre Cus Sassari e Portotorres rincorrono la salvezza.

Offre una panoramica sulla stagione Giuseppe Bacciu, tecnico della Dorgalese che viaggia a metà classifica e si prepara all'appuntamento clou del 25 aprile, con la Coppa da contendere al Carbonia. «Conoscevo la Promozione da giocatore, per la prima volta la vivo dalla panchina – dice – e ho riscontrato un buon spessore tecnico, grazie ai tanti giocatori di qualità provenienti da categorie superiori che hanno alzato il livello del gioco. Manca poco al termine e c'è ancora grande incertezza».

Per il primato è duello tra Ossese e Porto Rotondo o la corsa può ancora essere ampliata?

«Si stanno alternando in vetta e in effetti sembrano avere una marcia in più. A questo punto sono le favorite, ma l'Ilva potrebbe diventare il terzo incomodo, senza dimenticare l'Ozierese. In questo torneo non ci sono gare facili o scontate, la spunterà chi avrà meno infortuni, nervi saldi e continuità».

Nel cammino delle battistrada c'è una marcata differenza in tema di gol, 61 fatti e 42 subiti per i galluresi, 36 e 18 per i bianconeri. Modi diversi ma efficaci per viaggiare al vertice.

Il Porto Rotondo è scoppiettante, pareggia raramente e regala spettacolo. L'Ossese è invece più concreta, ha giocatori d'esperienza e una certa praticità nel gestire le situazioni, se va in vantaggio è un grande problema per gli avversari rimontare».

Chi ha sorpreso e chi deluso?

«La vera sorpresa è stata il campionato stesso, senza mai un sicuro padrone. Se proprio va fatto un nome, dico la giovane Ilva come rivelazione, ma sul piano del gioco mi è piaciuto anche il Castelsardo. Difficile anche parlare di delusioni, forse il Bosa che era dato per protagonista certo e invece ha avuto tante difficoltà. Ma c'è rammarico anche per la mia Dorgalese, avevamo obiettivi importanti ma un momento di buio ci ha rallentato. Troppi pareggi, ci siamo ripresi in ritardo».

Ha visto ragazzi a cui si può pronosticare un bel futuro?

«Ho esperienza specifica e quindi un occhio: giovani interessanti ne ho individuato tanti, peccato che le nostre squadre migliori vadano a pescare fuori dall'Isola, bisognerebbe seguire e dare più chances ai nostri. Si sono messi in evidenza Ruzzittu del Porto Rotondo, Onali dell'Ossese, Luciano dell'Ilva e Pala del Castelsardo. Ma anche i dorgalesi Malatesta e Orrù, Palitta del Cus e Delogu del Fonni. Per ogni ruolo c'è un giovane sardo promettente».

Animato anche il capitolo salvezza, come lo interpreta?

«La situazione è ancora fluida, c'è da giocare e lottare perché con un paio di vittorie ci si tira su ma con qualche distrazione si precipita. La Tharros sembra avere le maggiori difficoltà, ma darà battaglia, così pure il Posada, mentre l'Ovodda è in risalita. Per Cus e Portotorres sarà fondamentale il prossimo scontro diretto, vietato perdere».

- Riassumendo in una parola questo campionato?

«Avvincente. Ma anche bello, combattuto, sorprendente».

Volgendo lo sguardo verso il girone A?

«È corsa a tre per il vertice tra il favorito Arbus, che sta rispettando i pronostici, San Marco e La Palma. Molto dirà il confronto diretto tra la capolista e i cagliaritani. In coda il Quartu avrebbe bisogno di un miracolo per evitare il peggio, un po' meglio va al Barisardo che può sperare di agganciare i playout».

Sandra Usai



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