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«Sarà una Dinamo più corta e accorta»

di Andrea Sini
«Sarà una Dinamo più corta e accorta»

Basket, coach Pasquini presenta la sfida di domani a Brindisi: «Serve grande attenzione in difesa, userò meno rotazioni»

30 marzo 2018
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SASSARI. Rotazioni più corte, cura dei dettagli e massima attenzione alla transizione offensiva di Brindisi. Federico Pasquini srotola la lista delle priorità e prova a trasmettere al suo gruppo gli input necessari per dare il massimo nella trasferta in Salento. Il calendario della serie A regala alla Dinamo un sabato di Pasqua ad alta tensione, in un campo storicamente caldo e contro una squadra che in questo momento è una vera e propria mina vagante. «Affrontiamo una squadra che da quanto è arrivato in panchina Vitucci ha alzato molto i punti che realizza in attacco – dice Pasquini –, nelle partite vinte in casa ha 90 punti di media, punti che nascono per il 40 per cento dalla transizione, quindi dal fatto che vogliono correre, fanno andare molto la palla. La partita si giocherà su questo aspetto, sulla capacità di fermare la transizione offensiva di Brindisi e di chiudere gli 1contro1 che nascono quasi tutti da Moore nel reparto piccoli e da Smith nel reparto lunghi, i due giocatori di maggiore riferimento per il loro attacco».

Difesa colabrodo. Il dato evidente delle ultime partite per quanto riguarda i biancoblù è proprio la difficoltà a “coprire” il proprio canestro. «Dobbiamo sempre migliorare ma siamo reduci da una partita che, vista e rivista, e analizzata come facciamo di consueto, ha restituito dati sorprendenti: pur avendoci dato malumore perché abbiamo perso, quella contro Varese è stata la partita che a livello di errori commessi in difesa è seconda soltanto quella dominata contro Milano nel girone d’andata. Dobbiamo continuare sul lavoro che stiamo facendo in modo da non avere black-out, come quello nel secondo quarto dell'ultima gara, che poi ti costringono a sprecare energie per rientrare e ti possono costare la partita. Il lavoro che stiamo facendo a livello difensivo forse si vede poco nei numeri ma si vede nei piccoli dettagli e secondo me contro Varese, a livello difensivo, abbiamo fatto molto meglio di quanto fatto contro Cremona o Bologna».

Il morale. Da ora in poi, con i playoff in bilico, la Dinamo non può più commettere errori. «Andiamo avanti con la fiducia perché soltanto lavorando durissimo come stiamo facendo possiamo fare al meglio in un campo come Brindisi, in cui spesso si gioca sul fare un punto in più. I ragazzi si stanno impegnando tantissimo, tutti sanno qual è il nostro compito in queste sette partite, vogliamo assolutamente prendere un posto ai playoff perché pensiamo di meritarlo: quello che abbiamo perso con Varese vogliamo andare a prenderlo a Brindisi».

Pochi ma buoni. Con un solo impegno settimanale e un roster comunque lungo, la scelta del coach ferrarese è quella di accorciare le rotazioni, tenendo in campo i giocatori più in palla, quelli che nel corso della gara hanno dato maggiori garanzie. Anche a costo di “spremerli”. «Proprio così – conferma Pasquini – perché in questo momento vorrei dare più responsabilità e vorrei fare in modo che chi è dentro il campo senta il feeling vero con la partita. Abbiamo ormai capito di essere una squadra che ha difficoltà ad esprimersi nei finali punto a punto: sono convinto che il giocatore in campo da più tempo abbia più lucidità e destrezza per giocare i palloni importanti, sente più la partita. Non vedo nessuno particolarmente stanco e con bisogno particolare di rotazioni. Polonara, per fare un esempio, contro Varese ha giocato 38 minuti ma nei frangenti finali era ancora fresco e reattivo».

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