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Brian Sacchetti torna a Sassari da avversario: «Questa è casa mia, che emozione»

di Andrea Sini
Brian Sacchetti a canestro durante la gara dell’andata
Brian Sacchetti a canestro durante la gara dell’andata

Basket, con la Dinamo sette anni incredibili

06 aprile 2018
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SASSARI. Sette anni di Sardegna, i trofei conquistati in maglia biancoblù tatuati su un polpaccio, il cuore che inizia a palpitare al pensiero dell’imminente ritorno a casa. Domenica a Sassari arriva la Leonessa Brescia e in campo, per la prima volta, la Dinamo si troverà davanti un vecchio amico. «Più che un vecchio amico, uno della famiglia», sorride Brian Sacchetti. Il numero invertito sulla maglia (non più il 14, ma il 41), e una gran voglia di fare bene là dove ha messo radici e cementato amicizie. Per lui non sarà una giornata come le altre.

«Abbiamo giocato mercoledì a Reggio Emilia e questo ha in qualche modo “alleggerito” la mia settimana – dice l’ala nativa di Moncalieri –. Ho già iniziato a fare tanti pensieri, ma la verità è che l’esperienza sassarese e l’ambiente dell’isola sono talmente dentro di me che c’è sempre, quotidianamente, un pensiero che mi riporta a qualcosa vissuto durante tutti questi anni. Sono concentratissimo su quello che stiamo facendo qui a Brescia, dove mi trovo benissimo, ma non posso negare che tornare in un posto che mi ha regalato tante gioie sia davvero qualcosa di speciale». Sette anni con la Dinamo, 350 presenze tra campionato e varie coppe, quasi 1500 punti segnati, uno scudetto vinto e due coppe Italia alzate al cielo, oltre a una supercoppa. Ma quello con Sassari, per Sacchetti junior è stato un rapporto a 360 gradi. «Ragazzi, non scherziamo – dice ancora l’ala della nazionale –, ho la residenza in Sardegna e una fidanzata sarda, ho familiarità con tutte le piazzette del centro storico di Sassari e con tutte le spiagge nel raggio di cento chilometri. Il mio legame con questa terra non riguarda solo il basket, io sono una persona che si lega molto ai luoghi e alla gente. Ricordo ancora il primo giorno che sono arrivato: sono sbarcato a Olbia, ho fatto quella che ancora era una stradaccia e quando ho scollinato davanti a Saccargia, con un tramonto incredibile, ho pensato: forse questo è davvero il posto giusto. Non mi ero sbagliato».

Con il basket, comunque, non è andata tanto male... «La vittoria dello scudetto è stata qualcosa di fantastico – aggiunge Sacchetti, classe 1986 –, che ha coronato un periodo meraviglioso e un’escalation fatta nel corso degli anni: dalla prima qualificazione ai playoff alle prime gare nelle coppe europee, sino ai trionfi veri. Avere ottenuto tutto questo al fianco di compagni di viaggio e amici fraterni con Manuel Vanuzzo, Jack Devecchi, Massimo Chessa e persino mio papà, è una roba difficile da spiegare. Qualche volta mi prende un po’ di malinconia, ma pensare a quelle esperienze è bellissimo».

Nel frattempo, comunque, ci sarebbe una partita da giocare.

«Domenica sarà durissima – sottolinea l’ex giocatore del Banco –. La Dinamo è alla ricerca della scossa dopo il cambio di allenatore, ma è comunque una squadra che in casa può fare paura a chiunque. Hanno tanto talento, sono una squadra completa e avranno grande voglia di riscatto. So anche quanto sia importante il fattore-tifo del palazzetto. Dobbiamo giocare la nostra partita, senza spaventarci se dovessimo prendere un break».

Brescia arriva a questa sfida nelle migliori condizioni. «Ci ricordiamo di com’è andata qualche mese fa in casa nostra e vogliamo provare a rifarci – conclude Brian Sacchetti –. Abbiamo giocato bene e vinto mercoledì a Reggio Emilia e questo sicuramente ci dà molta tranquillità. Per noi questa è una stagione fantastica, siamo un grande gruppo e la nostra forza è la voglia che tutti hanno di sbucciarsi le ginocchia per i compagni e per il bene della squadra».

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