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La Dinamo di Zare sfida la Leonessa

di Andrea Sini
La Dinamo di Zare sfida la Leonessa

A mezzogiorno i sassaresi ospitano la Germani Brescia dell’ex Brian Sacchetti: il coach vuole esordire con una vittoria

08 aprile 2018
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SASSARI. Sveglia presto, e che sia una sveglia vera. A mezzogiorno in punto il PalaSerradimigni tiene a battesimo il nuovo corso della Dinamo in un match carico di significati e insidie. I sassaresi, che dopo le dimissioni di Federico Pasquini sono stati affidati a Zare Markovski, si troveranno davanti la Leonessa Brescia in quella che rappresenta la prima di sei finali: tutto il “pacchetto” di quest’ultimo mese e mezzo di stagione regolare mette in palio il prezioso pass per i playoff scudetto.

Punti che pesano. Ma se la Germani di coach Diana è già di fatto qualificata, dall’altro del suo terzo posto a quota 34 punti, il Banco di Sardegna deve ancora lottare e sudare parecchio per conquistare l’unico obiettivo rimasto per questa altalenante stagione. I 24 punti in classifica in questo momento non sarebbero sufficienti a ottenere la qualificazione alla seconda fase del campionato e la rincorsa non può prescindere dalle vittorie sul proprio parquet. Dopo la gara di oggi i biancoblù faranno infatti visita alla The Flexx Pistoia, ospiteranno la vicecapolista Venezia, poi due trasferte consecutive particolarmente insidiose, sui campi di Avellino e Trento, infine la chiusura della regular season in piazzale Segni contro Pesaro.

Cambiare passo. “Ma intanto iniziamo col prenderci questa vittoria”, ha ammonito in questi giorni Zare Markovski. Il coach macedone, che oggi esordirà per la seconda volta sulla panchina della Dinamo quasi 27 anni dopo l’inizio della sua prima avventura sassarese, nei quattro giorni avuti a disposizione ha dato un importante giro di vite, azzerando di fatto le gerarchie interne: «non ho idea di quale fossero – ha avvertito –, piuttosto voglio creare una competizione interna che faccia bene alla squadra». È comunque lecito aspettarsi uno scatto d’orgoglio (e magari di professionalità) da parte dei giocatori che da qualche tempo a questa parte hanno in un certo senso “tirato indietro la gamba”, costringendo Pasquini a ridurre a un lumicino il loro minutaggio, a discapito della qualità complessiva del prodotto. Markovski ha già mostrato alla squadra il suo credo, fatto di difesa attenta in particolare all’uno contro uno e ha chiesto alla squadra maggiore rapidità nella costruzione del gioco, con l’obiettivo di costruire un buon tiro in meno secondi rispetto al passato.

Qui Brescia. A proposito di fiato, Brescia si presenta a questo appuntamento con la testa decisamente leggera che deriva da tre vittorie consecutive, ma con le gambe un po’ appesantite dalla gara giocata mercoledì al PalaBigi contro Reggio Emilia. In attesa dell’imminente arrivo di Bryce Cotton, che sarà a disposizione di coach Andrea Diana a partire dalla settimana prossima, la Germani si presenta a Sassari con Moss e Moore in condizioni precarie. In aggiunta, soltanto all’ultimo momento sarà possibile valutare le condizioni della caviglia di Marcus Landry, che si è procurato una distorsione negli ultimi secondi del match di Reggio Emilia.

Il grande ex. Al Palazzetto c’è grande attesa anche per Brian Sacchetti, che torna per la prima volta a Sassari come avversario dopo avere indossato la maglia della Dinamo per 7 stagioni consecutive, coronate con la vittoria dello scudetto, di due coppe Italia e di una Supercoppa. Una vera e propria leggenda biancoblù (oltre 350 presenze), che si è fatta apprezzare dal pubblico sia in campo che fuori. Ma durante i quaranta minuti, come sempre, nessuno farà sconti.

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