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Bostic: «La Dinamo ora può ripartire»

di Andrea Sini
Bostic: «La Dinamo ora può ripartire»

Basket, l’esterno americano fa il punto dopo la vittoria di Pistoia: «L’impegno non è mai mancato, ora non molliamo»

17 aprile 2018
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SASSARI. «Se c’è da difendere, io difendo. Se serve fare canestro, io sono pronto. A me piace vincere e sono disposto a fare tutto ciò che è necessario per arrivare all’obiettivo». Josh Bostic in campo mostra i muscoli e non disdegna i corpo a corpo. Lontano dal parquet sorride, gesticola mentre parla, e soprattutto va dritto all’obiettivo.

«Mi piace giocare a basket, mi piace ancor di più vincere», ripete il numero 3 – di nome e di ruolo – della Dinamo. Domenica mattina al PalaCarrara Bostic ha contribuito alla vittoria dei biancoblù di Zare Markovski con 16 punti e la solita “garra” a livello difensivo. Il trentunenne originario di Columbus, Ohio, 196 centimetri per 100 chili, è arrivato a Sassari a fine gennaio per sostituire Levi Randolph. Per lui 9 gare giocate con la maglia del Banco di Sardegna, 15,8 punti segnati in un impiego medio di 27 minuti a partita, e percentuali al tiro notevoli: il 71,1% da 2 punti e il 42,3% da oltre l’arco dei 6,75.

Il tutto con una serie di dubbi legati agli equilibri di squadra, dato che in corrispondenza con il suo arrivo alcuni giocatori si sono misteriosamente eclissati. Come Pierre e Bamforth. «Non credo che sia così – dice Bostic – in una squadra che vuole vincere servono tanti buoni giocatori. C’è grande sintonia tra noi, non vedo alcun problema legato al ruolo. E questa vittoria lo dimostra».

Per arrivare a questo successo, però, la Dinamo è dovuta andare in ritiro per una settimana. «Quella è stata una scelta della società, che non discuto – dice l’ex giocatore di Caserta, Belgacom Liegi, Chalon, Charleroi, Vef Riga, Zara e San Pietroburgo –. A noi giocatori tocca il compito di allenarci al massimo e di cercare di dare il meglio in campo. A volte ci riesci, altre volte no, ma da quando io sono in questo gruppo il mio impegno non è mai mancato, né posso dire che sia mancato da parte di qualche compagno».

Se la Dinamo è arrivata al cambio di guida tecnica, dopo avere lasciato per strada tanti obiettivi, qualche problema ci deve essere stato. «Abbiamo attraversato un momento complicato e abbiamo perso partite importanti, anche in maniera banale. C’è stato il cambio di allenatore ma ora dobbiamo soltanto concentrarci su questo finale di stagione. In settimana abbiamo lavorato tanto con il nuovo coach e a Pistoia abbiamo cercato di mettere in pratica la sua stratedia. Io sono sempre stato convinto di una cosa: il lavoro duro alla fine paga».

Vincere a Pistoia non è stato facile, dopo quell’inizio complicato. «I nostri avversari sono partiti molto bene, ma stavolta noi eravamo davvero determinati. Parlando tra noi, nello spogliatoio, è capitato di ricordare che nel campionato italiano non esistono partite facili, men che meno quando giochi in trasferta. Se tieni presente questo, sai che non puoi andare in campo molle, devi comportarti di conseguenza. E così dopo avere reagito già nel secondo quarto, abbiamo giocato un buonissimo secondo tempo».

Come già capitato in altre occasioni, la Dinamo si è trasformata anche a livello offensivo dopo avere trovato il ritmo giusto in difesa. «Io sono dell’idea che le partite in trasferta te le faccia vincere la difesa – conclude Bostic –. Questa vittoria è solo una base di partenzam spero proprio che da qui potremo costruire qualcosa di solido. Di sicuro l’impegno non mancherà».

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