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Cagliari, gli esami ricominciano dal Bologna

di Mario Frongia
Pavoletti e Castan
Pavoletti e Castan

Vigilia agitata in casa rossoblù, c’è da cancellare la figuraccia contro l’Inter e bisogna cominciare a guardarsi alle spalle

20 aprile 2018
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CAGLIARI. A una crisi di identità, gioco e personalità mai così forte, con sole cinque gare in palio e i 4 punti più del Crotone, ci mancava il Bologna beffato dalla Samp nel recupero. Dettagli? Forse. Ma dai tifosi rabbia alle stelle. Il Cagliari deve sbranare gli emiliani senza se e senza ma. E anche così, sarà dura riannodare i fili dell'empatia dopo il folle flop del "Meazza". E con la squadra di Donadoni, già salva, non sarà facile. L'ex Ct non scorda l'esperienza in città: esonero celliniano, e causa legale al seguito, a 15 giorni dal via del torneo 2011/12. Meglio non fidarsi. Dunque, Bologna ultima chiamata. Con un bersaglio: 3 punti, quando alla fine della giostra ce ne sono ancora 15 in palio. In breve, di cuore e di testa ma vincenti.

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Quindici punti in palio. Di San Siro, dai primi undici ad approccio, manovra e voglia di provarci, rimarrà la vergogna e il poco rispetto per maglia e tifosi. La società, attenta ai social e al mondo del web, incassa pagelle orribili. I temi dignità, incompetenza, rispetto e orgoglio sono gettonatissimi. La gara imbarazzante, preceduta dalle parole di Lopez alla vigilia («Non è vero che con l'Inter non abbiamo nulla da perdere: ci sono in palio 3 punti. Dobbiamo cercare di fare risultato ovunque, conta giocare con la giusta mentalità, essere ottimisti, altrimenti tanto varrebbe non partire nemmeno. Dobbiamo dare continuità ai risultati» si legge sul sito del Cagliari), ha lasciato strascichi.

Amplificatisi dopo che il Crotone (29 punti) ha bloccato la Juve e preso un punto ai rossoblù. Adesso, c'è da sperare che domenica i calabresi cadano con l'Udinese (33) in Friuli. Ma oltre al Benevento (14) solo il Verona (25) pare cotto. E il calendario sorride al Cagliari (32): la Spal (29) ospita la Roma e il Chievo (31) l'Inter. Il Sassuolo (34) riceve la Fiorentina. Di fatto, battendo il Bologna la salvezza sarebbe a buon punto.

Tra storia e coraggio. Dopo il 4-0 di Icardi e soci, con il sussulto di simpatia per i Quattro mori dei tifosi dei club in corsa con l'Inter per la Champions (la Roma, ad esempio, a Cagliari il 6 maggio) o delle altre pericolanti. Con il rientro di Barella e Cigarini, più Ceppitelli, Pisacane e Faragò, si affronta un match che chiede concentrazione feroce e dedizione vera al di là dei proclami. A San Siro aver tenuto fuori Lykogiannis e fatto giocare terzino dal 1' Giannetti, da gennaio un quasi separato in casa, è stata la mossa choc. Ma anche da Ceter e Cossu risposte opache.

Per il colombiano, parso acerbo, c'è tempo. Il veterano, 38 anni al 3 maggio, ha fatti il play dal 1' con Pordenone e Fiorentina: due ko, con Lopez costretto a spostarlo e sostituirlo. La verità? In A non fanno sconti. E con una rosa corta, inadeguata e mai rinforzata, si paga dazio. Ma ora c'è da fare gruppo. Battere Verdi&C è la battaglia delle battaglie. Da preparare bene nel ritiro di Asseminello. In silenzio, con lavoro, applicazione e umiltà.

 

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